Ecologisti e Civici

26 marzo 2011 - Da Mariano Turigliatto: prossima riunione costituente ecologista (4 aprile 2011)

Cari voi,

nell'incontro di lunedì 14 abbiamo ben ragionato di ciò che vogliamo e possiamo fare circa il lancio della Costituente Ecologista e, in particolare, avevamo deciso che:

1. Avremmo verificato entro due settimane se e come organizzare una serata antinucleare da pubblicizzare adeguatamente e contattando relatori interessanti e non banali. Roberto e i suoi amici stanno organizzando l'evento, ma hanno bisogno ancora di una settimana per presentare una proposta adeguata. Va valutata la data (prima di Pasqua o subito dopo?).

2. Avremmo valutato la possibilità di mettere in piedi un incontro/convegno chiamando a raccolta tutte le possibili anime della futura Costituente Ecologista per lanciare un gruppo di coordinamento provvisorio che si occupasse di dare respiro all'idea e a diffonderla negli ambienti dove non arriviamo adesso. Va fatta certamente dopo le elezioni amministrative e a ridosso del lancio nazionale della Costituente. 

3. Costruzione di un portale che fosse, oltre che la piattaforma comune, anche lo strumento per mettere in rete i gruppi e  le persone. Si collega allo stand di cui bisogna ancora bene discutere contenuti e forma di partecipazione.

Sentiti i soggetti che si erano assunti impegni in tal senso, propongo di spostare di una settimana l'incontro già previsto del lunedì 28.
Ci vediamo pertanto lunedì 4 aprile, sempre a Lapsus, alle 21.

Fare circolare e mandatelo a tutti gli indirizzi che volete. 

Ciao.
Mariano Turigliatto

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02/02/2011 Dal blog di Mariano Turigliatto (http://www.marianoturigliatto.it/) --> ECOLOGISTI: EPPUR SI MUOVE !
Una serata alla Fabbrica delle E a parlare di ecologia in politicaUna serata affollata, quella di ieri alla Fabbrica delle E. C'era Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, a ragionare di Costituente ecologista, di politica di programmi, di credibilità personale di chi si mette in gioco, di necessità di coniugare le varie ecologie (della politica, della natura, dell'economia, della finanza...) in un programma politico ed elettorale di trasformazione del nostro paese. Di fronte a un pubblico curioso e attento è stato interrogato e ha risposto colpo su colpo per due ore davvero intense.
E' impossibile rendere conto di tutti i temi trattati e delle domande e sollecitazioni che sono venuti dal pubblico, non sarei capace di darne conto e finirei per rendere torto alla ricchezza della serata. Per questo mi limito ad alcune riflessioni in libertà.
La prima riguarda gli altri invitati alla serata, che non si sono presentati scrivendo che non volevano parlare con noi, segnatamente con me, troppo "governista".
La serata non era fatta per parlarci fra noi, ma per raccontare ai partecipanti cosa sta succedendo nel mondo dell'ecologismo; la presa di posizione dimostra - se ancora ce ne fosse bisogno - di persone intolleranti, settarie e berlusconiane nei modi con cui riducono la politica allo schema dei reality, dove il confronto non si fa con chi partecipa, ma solo fra quelli deputati a dare spettacolo.
Un'edizione in chiave ecologista del vecchio vizio degli estremisti: ricercare la purezza assoluta individuando il nemico sempre fra chi è più vicino e indicandolo al disprezzo dei propri adepti per cementarne la loro devozione. Si tratta della sindrome bonsai, che taglia sistematicamente le radici per preservare l'albero nelle condizioni più idonee a controllarlo, salvo poi piangere se il tagli l'hanno fatto morire.
Seconda riflessione: costruire un forza politica partendo dal basso e non ritagliandola, come si fa oggi, su un leader che è scritto perfino nel simbolo, non è davvero cosa facile. A maggior ragione se si vuole che erediti il meglio rimasto di un soggetto politico oramai alla frutta e che ha perciò deciso di sciogliersi: è il caso dei Verdi che hanno fatto un congresso un anno fa decidendo che si sarebbero annegati in un soggetto politico plurale, ecologista, civico, laico attraverso un percorso di promozione e partecipazione alla Costituente Ecologista.
Occorre però che tutti facciano la loro parte, cercando di costruire una struttura accogliente, aperta e contaminabile da tutti quelli che hanno voglia di starci, non cercare compulsivamente una riedizione di storie già viste, avventure già vissute, fasti già decaduti. Per questo ho dato la mia disponibilità a cercare di costruire qualche gruppo di lavoro che valorizzi ciò che i Verdi piemontesi ancora possono dare nell'immediato e, nello stesso tempo, a lanciare il futuro nella forma che la Costituente Ecologista deciderà di assumere. Non è in gioco la collocazione del mio culo su qualche poltrona, ma la trasformazione di una speranza in un progetto e di questo in un insieme di persone che si danno da fare per cambiare l'Italia.
Terza riflessione: è ben strano che il sottoscritto venga osteggiato perché governista.
Sono tra i pochi della combriccola a non aver cambiato partiti, ad aver marciato sempre con la schiena dritta, a non aver mai aspirato ad alcun incarico di sottogoverno e a non averne mai ottenuto uno (per la verità uno ce l'ho avuto: non aveva nè indennità nè gettone di presenza); giro anche oggi a testa alta, forte della stima delle persone comuni e della stizza della politica e della politichetta dei leaderini senza truppe.
Ce ne sono tanti anche nel nostro mondo e non ne hanno neppure la stoffa e la caratura.
Chi legge questo post mi conosce e conosce la mia storia recente e quella passata... ecco la riflessione amara intorno a quelli che puntano il dito sugli altri per distogliere l'attenzione dalle loro miserie.
Ieri sera, mentre ascoltavo, pensavo anche a tutte queste cose e mi domandavo se ho ancora voglia di permettere agli altri di scambiare la mia umiltà e la mia ritrosia con la poca qualità che contraddistingue parecchi personaggi del nostro mondo, imponendomi con questo di correre dietro a tutti i cretini che passano dalla mie parti, in nome di un impegno preso e della disciplina che si deve dare chiunque accetti di condividere con altri un'avventura importante.
Scusate la superbia, ma temo che la risposta cominci ad essere negativa.
Per fortuna questi momenti no poi passano e si torna a rispettare gli impegni presi.
Mariano
Costituente Ecologista - http://www.costituentecologista.it/

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25/09/2010 Dal sito di Mariano Turigliatto --> ECOLOGISTI: che sia la volta buona

100 firme e un appello danno il via alla costituzione di un polo ecologistic


Ieri a Roma c'ero anche io, insieme ai tanti altri firmatari dell'appello "IO CAMBIO!". In una affollata conferenza stampa i soggetti di punta hanno spiegato il senso e le ragioni dell'iniziativa. Hanno anche provato a delinerare i primi passaggi di una avventura che potrebbe davvero cambiare la politica italiana.

 Da tempo andiamo ripetendo che non è possibile che solo da noi manchi del tutto una forza politica che si richiama ai valori delle'ecologia della politica, delle relazioni, dei sentimenti, dell'economia e dell'ambiente, naturale e sociale.
Abbiamo dato la colpa all'indeguatezza dei Verdi e ad alcune loro cazzate particolarmente deplorevoli, abbiamo dato la colpa a Berlusconi, alla sinistra che è rimasta ancorata a una visione di società che andava bene prima della globalizzazione e del riscaldamento del pianeta. Poi abbiamo dato al colpa al'individualismo degli Italiani, alla considerevole sottovalutazione della scienza a favore delle chiacchiere, poi alla difficoltà di dare disciplina a un popolo che ama essere preso in giro piuttosto che aiutato ragionare. Insomma... Forse oggi è tempo di mettere insieme tutte le cose che ci piacerebbe che la politica facesse, la nostra voglia di declinare i valori di giustizia, eguaglianza, rispetto e armonia con la parole e le azioni giuste per questo millennio.
Vogliamo ragionare di federalismo e partecipazione, di democrazia e ecologia, di ambientalismo e compatibilità e di molto altro ancora con gli strumenti culturali e scientifici adatti a non essere produttori di fuffa e con la determinazione di chi sa che si può per davvero cambiare.
Vi propongo di sottoscrivere l'appello sul sito.

Mariano Turigliatto

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Perchè CIVICA Piemonte

CIVICA Piemonte è un’associazione di persone, gruppi di liste civiche, movimenti e associazioni, che si è costituita per dare voce alle tante speranze di cittadini che dalla politica si aspettano risposte diverse. Le lotte di potere, i personalismi e l’uso sconsiderato delle risorse pubbliche sono elementi che vanno in contrasto con le reali esigenze dei cittadini.

Le organizzazioni partitiche hanno tutte in comune strutture organizzative complesse con obblighi e vincoli che fanno diventare prioritaria la necessità di sopravvivenza del singolo partito. Ci sono sempre gerarchie da rispettare, “consigli” di amici di cui tener conto e quadri dirigenti da consultare. La missione propria della politica è quella di indirizzare lo sviluppo della società in modo tale da soddisfare le aspettative di serenità, pace e benessere di tutti gli individui e non quella di fare l’impiegato ben retribuito nel partito.

Per dare un servizio ai propri concittadini non è necessario essere di sinistra o di destra ma semplicemente lavorare con impegno e competenza per realizzare ciò che soddisfa le aspettative degli abitanti del territorio di cui ci si vuole occupare. Le ideologie politiche sono la base della formazione politica di ciascuno, ma non devono diventare un pregiudizio al dialogo costruttivo con chiunque voglia dare il proprio contributo di idee e conoscenza allo sviluppo della società in cui viviamo. Ciò a cui assistiamo giornalmente è invece un continuo discutere tra i diversi esponenti dei tantissimi partiti e partitini su problematiche di scarso interesse collettivo. Discussioni sterili spesso costruite ad arte per spartirsi poltrone utili per continuare ad esistere.

Diversa è l’attività politica all’interno di una lista civica. Nessun vincolo partitico, nessuna poltrona da spartire, nessuna gerarchia da rispettare, nessun “amico” da consultare preventivamente, ma solo tante persone libere di esprimersi con competenza ed educazione per fornire un servizio senza richiedere niente in cambio. La politica come servizio, e non come mestiere, è uno dei principi alla base della formazione di una lista civica, solo donne ed uomini che vogliono impegnarsi per amministrare il proprio territorio in modo nuovo, costruttivo e trasparente nell’unico interesse della collettività.

Il dialogo costante tra tante liste civiche insieme è diventato un movimento con un solo coordinatore e tutti responsabili, senza gerarchie e senza finanziamenti. Questa è CIVICA Piemonte.