Storie complicate

13 marzo 2011
Una storia di cattiva amministrazione
Quella che vi sintetizzo è a mio parere di cattiva amministrazione. Ha come protagonisti il Sindaco di Candiolo con l'Ass. all'Edilizia Privata e due famiglie candiolesi costrette a ricorrere alle vie legali per difendere i propri diritti. L'origine della discussione è una concessione edilizia rilasciata dal Comune per la ristrutturazione con ampliamento della abitazione di uno dei due protagonisti. Le case adiacenti che provengono dal passato possono avere punti di incertezza a causa dello stato di conservazione degli atti o anche della trascrizione delle condizioni di confine. In queste situazioni un qualunque Cittadino che ha delle perplessità o che si ritiene danneggiato cerca di ottenere risposte certe da parte da chi è esperto in materia (responsabile di Servizio) e da chi ha il compito istituzionale di applicare le leggi e di tutelare i diritti di tutti gli abitanti del territorio amministrato in modo uniforme e trasparente (Sindaco).

L'oggetto di discussione fa riferimento a mappali, particelle e cartografia. Le cartografie negli ultimi anni sono passate dalla forma cartacea alla forma informatica. Questi cambiamenti sono avvenuti troppo in fretta per essere esenti da errori. Per le piccole particelle figlie di tanti frazionamenti non si può escludere che una spezzata, oppure due linee vicinissime che evidenziavano vecchie abitudini progettuali, vengano erroneamente tradotte in una linea retta nel passaggio dalla carta al computer. Sono molti i casi di liti per errori di questo tipo.

Candiolo, dicono i vecchi esperti di cartografia, è un paese fortunato perchè inserito nelle vecchie mappe Rabbini ormai in disuso, ma sempre di riferimento in caso di esigenza di verifiche storiche.
E quindi quando si dispone di queste mappe e si è in grado di evidenziare una incongruenza tra le carte o, ancora più grave, una sottrazione della proprietà causa errore di trasporto, la prima cosa che viene spontaneo fare è una comunicazione al Sindaco, al Segretario Comunale, all'Assessore all'Edilizia Privata, al responsabile di Servizio dell'Area Territorio del proprio Comune,

Questo è successo a Candiolo. A fronte di una incongruenza tecnica sul posizionamento della linea di confine e sul pericolo di copertura di una parte del canale di scolo delle acque bianche, uno dei due Cittadini ha chiesto parere ed aiuto al Comune allegando le vecchie mappe e mettendo in risalto la differenza tra al vecchia cartografia e la nuova, autocertificando che niente era avvenuto a giustificazione della differenza. Tutto questo è stato fatto nella certezza di ricevere dal tecnico comunale e da chi amministra l'aiuto, i consigli e le indicazioni giuste per stabilire la verità sempre utile per tutti.

Molte sentenze confermano che questo tipo di incongruenza non è fatto insolito ed in questo senso, la certezza manifestata dal tecnico comunale è una assunzione di responsabilità. Il dubbio di incongruenza tra le mappe attuali e quelle antecedenti il 1950 è una circostanza già verificata. Questo è certamente noto al tecnico comunale che in una occasione ha affermato per iscritto che “il valore probatorio di una mappa catastale antecedente 1950 può essere vagliata, solamente, dall'autorità giudiziaria”.

In presenza di un tale dubbio un chiarimento per evitare responsabilità future in capo all'Ente era quanto meno opportuno considerata la possibilità che l'autorità giudiziaria confermi la vecchia mappa catastale. Invece la costruzione è andata avanti come se niente fosse.

Poiché i permessi di costruire sono stati concessi dal Comune di Candiolo, è il Comune ad essere, a maggior ragione perchè avvisato dal cittadino in tempo utile, il punto di partenza di tutte azioni legali attualmente in corso.

E' questa è già una responsabilità sia tecnica che politica.
Dal punto di vista tecnico le prime lagnanze del Cittadino erano sufficiente per instaurare un contraddittorio con gli interessati, sospendendo per il bene di entrambi per qualche giorno i lavori in corso e chiedendo a loro i riscontri di misurazioni o altro.
Dal punto di vista politico è mancata l'attenzione al Cittadino. Il tecnico comunale ed il Sindaco, perchè sempre in copia, non possono consigliare al Cittadino di rivolgersi ad un legale senza prima aver cercato di fare il possibile per evitarlo. Il Sindaco non può rimanere in disparte se due Cittadini vengono alle mani a seguito di provvedimenti da lui stesso emessi. A maggior ragione se questi provvedimenti sono di tipo cartografico e toccano il patrimonio di ciascuno.

Non si può escludere che il Cittadino che a conclusione di un iter legale risulti essere danneggiato chieda i danni al Comune. In questo caso la responsabilità non può essere della comunità ma dal Sindaco, dall'Assessore ed dal responsabile tecnico per non aver attentamente vigilato e vagliato.

Cosa insegna questa storia ? Anzitutto che esistono per Candiolo le mappe Rabbini e che quanto contenuto in esse può essere esaminato e preso in considerazione dopo la valutazione da parte dell'Autorità Giudiziaria. E poi che il Sindaco e l'Ass. Melino sono ancora lontani dalla logica di servizio.  


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10 febbraio 2011
Ultimissima
Da fine gennaio 2011 a Candiolo abbiamo il quarto medico. La dott.ssa riceve a None, in via Roma 34 dal lunedì al venerdì, mentre per i cittadini di Candiolo suoi mutuati, l’orario di ricevimento è il lunedì dalle 11,30 alle 12,30, il mercoledì dalle 17,30 alle 18,30 e il venerdì pomeriggio dalle 15,30 alle 16,30, presso i locali dell’Asl in Comune. In pratica la dott.ssa Onni dedicherà ai pazienti di Candiolo ritagli di tempo. Il precedente medico (dott. Cosso) riceveva a Candiolo dal Lunedì al Venerdì.
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23/01/2011
Continua l'attesa del medico di base promesso per maggio-giugno 2010
In una interpellanza della minoranza del 10 febbraio 2010 il consigliere Demichelis chiedeva al Sindaco di sapere “come il Comune intenda risolvere il problema della presenza di solo tre medici di base in un paese con oltre 5000 abitanti, obbligando una parte dei mutuati a rivolgersi ai medici di base in altri comuni limitrofi”.

La risposta dell'Assessore Pellegrini durante il Consiglio Comunale del 10 marzo 2010 (come risulta dal verbale di deliberazione) era stata la seguente:
Le dimissioni del medico di famiglia e l’influenza A sono stati i due primi problemi che la nuova Amministrazione ha dovuto affrontare.

Abbiamo immediatamente mandato una lettera datata 25 giugno 2009 alla direzione dell’ASL TO5 nella persona del dott. Romeo, per comunicargli l’avvenuto, per incontrarlo e decidere insieme il da farsi.

C’è stata la massima disponibilità da parte del dott. Romeo e ci sono stati vari incontri proficui dove sono state valutate tutte le azioni di risoluzione del problema.

Si è proceduto dando immediatamente la possibilità ai pazienti di scegliere un altro medico presente sul territorio, fino all’esaurimento del quorum massimo previsto (1500) e la rimanenza è stata indirizzata su altri medici del distretto più vicini a Candiolo (i Cavalieri a Vinovo) sempre rispettando la volontà di scelta dei pazienti e avendo la massima disponibilità del dott. Romeo di risolvere personalmente situazioni di disagio segnalate dal nostro Comune come è stato fatto per tre o quattro casi.

Si è fatto tutto questo come provvedimento di urgenza mentre la richiesta di un medico titolare che ha un procedimento molto più lungo, proseguiva, fino ad arrivare alla comunicazione sul Bollettino ufficiale Regione Piemonte n° 50 del 17.12.2009 dove sono state pubblicate n. due carenze di Medicina Generale per l’ambito di scelta di Candiolo, None, Vinovo.

Il dott. Romeo ha sentito il funzionario competente e ci ha comunicato che si stima in maggio-giugno 2010 il tempo necessario per l’assegnazione e la copertura a tempo indeterminato dell’incarico”.

Siamo a gennaio 2011, maggio-giugno 2010 sono passati da sei mesi e del quarto medico promesso non si parla più. Un'altra delle tante promesse fatte tanto per parlare.

In occasione dello stesso CC avevamo segnalato anche un disagio relativamente al pediatra perchè a detta di alcuni cittadini non era facile trovarla. Pronta anche in questo caso la risposta dell'Assessore Pellegrini “stiamo lavorando anche per risolvere questo problema anche se noi non abbiamo segnalazione di disagi”.
A gennaio del 2011 alcuni genitori mi dicono che “in questi ultimi tempi a Candiolo manca completamente il pediatra. La dott.ssa Brero si è spostata ai Cavalieri e a Candiolo ha lasciato di tanto in tanto un sostituto, è quasi impossibile trovarla, riceve solo su appuntamento.”
Anche questo è un problema irrisolto malgrado il lavoro dell'Assessore.
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08/01/2011
Nuovo Oratorio: la grande farsa è forse arrivata ai titolo di coda 
La lettera di don Carlo al Sindaco e all'assessore all'Edilizia Privata dell'11 dicembre 2010.
Riassunto 
Nel 2004 Don Carlo chiedeva al Sindaco di allora (Costanzo) un sito adeguato per un nuovo Oratorio. La maggioranza di allora pensò di trasformare l'area industriale ex-Ariagel in area edificabile per ricavare in questa area uno spazio per il nuovo Oratorio. Naturalmente chi aveva comprato area industriale nella trasformazione in edificabile ai fini civili avrà fatto salti di gioia e di sicuro non avrebbe opposto obiezioni a lasciare per il nuovo Oratorio un'area geometricamente adeguata ed il più vicino possibile al centro del paese. Era sufficiente mettere un vincolo di questo tipo per fare in modo che i costruttori modellassero le loro costruzioni attorno e/o accanto al nuovo Oratorio.
Ma per fare queste era necessario considerare il nuovo Oratorio una esigenza importante per la comunità candiolese. L'idea politica di chi governava allora forse in questo non ha aiutato. E così per i successivi quattro anni le chiacchiere al bar e le promesse non mantenute si sono moltiplicate. L'attuale maggioranza con Sindaco Molino è figlia della precedente. Sono cambiati alcuni componenti ma non le idee. Il Sindaco Molino non può dire di aver ereditato le scelte del precedente Sindaco Costanzo perchè negli anni delle scelte era vicesindaco. L'assessore Melino non può dire di aver ereditato le scelte della precedente maggioranza perchè negli anni delle scelte faceva parte di un partito politico che sosteneva la maggioranza di allora. 
Tante chiacchiere hanno prodotto uno spazio all'interno dell'area ex-ariagel di forma geometrica indefinita, tra le nuove costruzioni, adiacente alla ferrovia e vicino all'area di recupero e stoccaggio di rifiuti speciali della ditta Ambrogio. Tante chiacchiere non hanno però prodotto un Protocollo di Intesa tra Parrocchia e Comune di Candiolo condiviso da entrambi le parti. Alla bozza proposta dal Comune di Candiolo, la Curia apportava delle modifiche che noi della minoranza (tutta) considera ineccepibili ed a salvaguardia della Parrocchia stessa e di tutti i cittadini candiolesi che vogliono i fatti concreti e non le chiacchiere infinite.Il 24 novembre la maggioranza in assemblea pubblica tentava di spiegare i motivi per cui il Protocollo di Intesa firmato dalla Curia non poteva essere accettato. Il 7 dicembre 2011 la maggioranza comunica alla Parrocchia che di non poter accettare il Protocollo di Intesa come modificato dalla Curia e sottoscritto da Don Carlo. Nella lettera si sollecita una riunione per ri-iniziare la trattativa.
Ultima notizia alla data
L'11 dicembre Don Carlo scrive al Sindaco la lettera, di seguito allegata, per sollecitare l'accettazione del Protocollo di Intesa come sottoscritto dalla Curia con richiesta di risposta entro il 31 dicembre 2010. 
Alla data non sappiamo se a quest'ultima lettera sia stata dato un seguito o una risposta.


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08/12/2010
La minoranza (tutti compresi) vuole l'Oratorio 
Dopo l'assemblea pubblica per pochi intimi dello scorso 24 novembre (vedi documento del 25/11/2010 su “Storie complicate”) in cui il Sindaco e l'Assessore all'Urbanistica ci hanno detto in sintesi che “la convenzione firmata da Don Carlo e protocollata in Comune l'11 novembre 2010 non è quella che avevano convenuto con la Parrocchia perchè presenta delle aggiunte da parte della Curia che risultano difficile accettare per il Comune”.

Da allora tutto tace, tranne delle voci di piazza e qualche articolo sui giornali locali che parlano di minoranza che attacca.
Voglio tranquillizzare la maggioranza, da parte della minoranza non c'è nessun attacco ma solo l'esercizio del diritto di esprimere un parere che non deve essere necessariamente di condivisione.
L'Oratorio per la minoranza è una struttura prioritaria. Il paese ha bisogno di un oratorio moderno e funzionale. Tutti noi, consiglieri di minoranza, siamo certi che se avessimo avuto il consenso degli elettori, sia l'uno che l'altro, il nuovo Oratorio sarebbe già in costruzione, magari in un sito più consono alle scopo.

Per togliere ogni dubbio diciamo ancora una volta che noi della minoranza vogliamo l'oratorio, ma non fra dieci anni ma subito. Lo abbiamo già detto e scritto al Sindaco, lo abbiamo già detto e scritto a Don Carlo. Continuiamo a dirlo e nel contempo continueremo a sollecitare la maggioranza a fare e non solo a parlare.

I ritagli di aree a servizi da utilizzare per il nuovo oratorio sono , per la forma e per la posizione, i peggiori possibili. Non poteva essere diversamente, è tutto perfettamente coerente con il processo di degrado che il nostro paese ha intrapreso in questi ultimi 10 anni. Nessuna pianificazione, nessun piano di crescita, nessuna voglia di valorizzare ciò che altri in precedenza con mille fatiche hanno costruito.

C'erano possibili aree alternative ? Certamente si. Ma ormai è troppo tardi. In una lettera del 26 ottobre 2004 Don Carlo scriveva al Sindaco: “Con la presente voglio portare alla Sua attenzione lo stato di inadeguatezza della struttura dell’attuale oratorio rispetto alle attese della nostra comunità. L’oratorio accoglie e cura la formazione dei nostri ragazzi, offrendo loro le opportunità e gli spazi necessari per una crescita umana e cristiana. E’, in altre parole, il punto di incontro non alternativo ad altri ma altresì integrato all’interno della comunità, dove si esprime la vitalità giovanile senza perdere di vista l’obiettivo fondamentale di crescere come onesti cittadini e buoni cristiani. In una comunità cristiana l’oratorio è il volto immediato e visibile della cura che la stessa ha nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani. Questa responsabilità se è d’uso affidarla alla Parrocchia nella gestione corrente (come peraltro è successo fino ad oggi), deve necessariamente essere condivisa con l’Amministrazione Comunale per ogni ipotesi di evoluzione.
Oggi il nostro oratorio è inadeguato rispetto alle attese minime dei cittadini candiolesi ed ha una complessa ed onerosa gestione a causa della obsolescenza della struttura.
E’ urgente un cambio radicale.
E’ questa un’opportunità da condividere con l’Amministrazione Comunale per costruire un progetto in completa sinergia con le risorse sociali oggi disponibili nel nostro territorio. E’ necessario, quindi, trovare insieme un’area adeguata ed i fondi occorrenti per un oratorio decoroso e con prospettive di crescita coerenti con il piano di crescita della comunità.
In funzione di quanto sopra gradirei avere al più presto un riscontro con le indicazioni delle aree effettivamente utilizzabili per tale struttura e le risorse economiche che l’Amministrazione Comunale intende mettere sul campo per un nuovo oratorio.
La mia è una richiesta di aiuto concreta per una esigenza che sono certo non sta a cuore solo a me, ma anche a Lei e a tutta l’Amministrazione Comunale. Non possiamo più attendere, adesso dobbiamo fare insieme azioni concrete.
Con le promesse di un'area per il nuovo Oratorio vicino al Circolo degli Anziani sono già trascorsi più di 6 anni. Sono state elette due amministrazioni entrambe di centro sinistra ed alla fine è stata proposta un'area su cui è difficile fare un Oratorio decoroso. Complimenti a Don Carlo per la pazienza e la tenacia. Forse la paura di dover riprendere a discutere per anni con amministratori che sembra non sentono, non vedono e non pensano sono all'origine della sua ostinazione a non abbandonare l'idea di utilizzare l'area che, la maggioranza che ha amministrato dal 2000 al 2009 e l'attuale maggioranza figlia di quella di prima (l'attuale Sindaco era Vicesindaco ed alcuni assessori continuano a riscaldare la stessa sedia), gli hanno elemosinato quasi l'Oratorio fosse una sciagura per il paese.

Rispetto il suo pensiero anche se non riesco a condividerlo. Butto giù il boccone amaro e dico “va bene fate pure l'Oratorio tra le case, vicino alla ferrovia e vicino al centro di raccolta di rifiuti pericolosi (della ditta Ambrogio), ma fatelo in fretta perchè le condizioni di salute del vecchio Oratorio di via Deledda sono sempre più prossime al collasso”.

Per partire con i lavori bisogna approvare il Protocollo di Intesa che Comune e Parrocchia studiano da oltre 4 anni.

Un Protocollo che è ancora più brutto della forma dell'area su cui la Parrocchia dovrebbe costruire il nuovo Oratorio. Come dire che continuando così al peggio per Candiolo non c'è limite. L'ultima versione di questo Protocollo l'ha presentato alla parrocchia questa maggioranza, che in questo caso non può almeno addossare responsabilità alla precedente. Meno male che Don Carlo ha avuto l'ottima idea di sfruttare il vecchio “molino Petrinetti”. Questa idea di Don Carlo forse eviterà al “molino Petrinetti”, di essere abbattuto per “motivi di sicurezza” come è successo per la vicina ciminiera della segheria lo scorso 30 dicembre 2009. Mi auguro che Don Carlo troverà il modo di non abbatterlo ma viceversa di mantenerne la forma esterna.

Le modifiche che la Curia ha apportato alla versione concordata tra Parrocchia e Comune sono tutte da noi della minoranza considerate condivisibili. La stessa cosa però non è stata detta dal Sindaco nel corso dell'assemblea pubblica dello scorso 24 novembre 2010 (vedi documento del 25 novembre 2010 dal titolo “Il Protocollo di intesa tra Comune e Parrocchia per il nuovo Oratorio dal punto di vista della maggioranza “).

Per fare il nuovo Oratorio questo documento deve essere approvato in Consiglio Comunale. E noi della minoranza, tutti compresi, vogliamo che ciò avvenga. Abbiamo presentato delle osservazioni il 15 novembre 2010 (vedi documento del 16 novembre dal titolo “Osservazioni della minoranza sul protocollo di intesa firmato dalla Curia per il nuovo Oratorio”) con l'obiettivo di cercare di velocizzare l'iter di approvazione di quanto occorrente per rendere disponibile l'area destinata al nuovo Oratorio. Noi della minoranza vogliamo che alla fine del 2011 l'area sia resa totalmente disponibile alla Parrocchia insieme alle cubature necessarie per edificare quanto previsto nel progetto del nuovo Oratorio ed insieme alle liberatorie relative alle distanze con le parti abitate se necessarie.

Riassumendo: l'area che la maggioranza ha destinato per il nuovo Oratorio è la peggiore possibile, ma il nuovo Oratorio per la comunità candiolese è urgente. Don Carlo è stanco di trattare e la maggioranza che amministra considera il nuovo Oratorio una struttura di secondaria importanza.
La maggioranza in Consiglio Comunale ha la possibilità di approvare con i suoi soli voti qualunque cosa. A noi della minoranza resta solo il dispiacere di vedere trattate cose importanti come il nuovo Oratorio con superficialità e senza la passione di chi vuol vedere il proprio paese sempre più bello.

Siamo convinti che Don Carlo abbia ragione circa l'urgenza e anche che, da un'area geometricamente inadeguata riuscirà, con l'aiuto dei componenti della commissione, a farci il miracolo di un Oratorio comunque bello.

Con questo auspicio cerchiamo di portare il nostro contributo affinchè il nuovo Oratorio si faccia subito. Abbiamo presentato l'interpellanza di seguito riportata con l'intento di discuterla nel primo Consiglio Comunale utile, comprendere meglio le difficoltà della maggioranza e dare il nostro contributo per fare in modo che Don Carlo possa avviare la costruzione dell'Oratorio alla fine del 2011.

Al Sig. SINDACO DEL COMUNE DI CANDIOLO

Oggetto: Interpellanza

I sottoscritti Consiglieri Comunali, in considerazione di quanto da Lei riferito nel corso dell'assemblea pubblica dello scorso 24 novembre 2010, chiedono di essere informati sui seguenti punti:
  • quali sono gli articoli del Protocollo di Intesa approvato dalla Curia, firmato da Don Carlo Chiomento e consegnato in Comune il 12 novembre 2010, che Lei nella suddetta assemblea ha detto essere illegittimi;
  • come la maggioranza risponde alle osservazioni della minoranza in riferimento al nuovo Oratorio come da documento presentato il 15 novembre 2010;
  • quando a parere della maggioranza possono iniziare i lavori di costruzione del nuovo oratorio.”

La conclusione è sempre la stessa …

... sono sempre le scelte che fanno i cittadini a determinare il futuro di un paese ... 


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25/11/2010
Il Protocollo di intesa tra Comune e Parrocchia per il nuovo Oratorio dal punto di vista della maggioranza

Mercoledì 24 novembre alle ore 21, la maggioranza ha incontrato i candiolesi ed ha raccontato a loro quale è lo stato della trattativa in corso con la Parrocchia per arrivare alla firma della convenzione con oggetto la ricollocazione dell'Oratorio nell'area ex-Ariagel. All'incontro erano presenti poco più di 20 persone. Un incontro di pari oggetto era stato convocato da don Carlo il 15 novembre in sala parrocchiale (vedi documento pubblicato il 16 novembre).

La prima domanda che mi faccio è la seguente: perchè Parrocchia e Comune hanno sentito l'esigenza di incontrare i cittadini candiolesi separatamente ? Se due persone conducono una trattativa e giungono ad una definizione condivisa e soddisfacente per entrambi perchè non presentarsi insieme ai cittadini e raccontare i vantaggi per la cittadinanza dell'accordo raggiunto ? Perchè questa voglia di coinvolgimento arriva quando nell'area ex-Ariegel sono già state individuate le parti edificabili e quelle a servizi e sono già in corso i lavori di costruzione dei nuovi complessi residenziali ? Perchè dal 2004, anno in cui don Carlo ha chiesto ufficialmente (c'ero anche io) al Comune una superficie a servizi per il nuovo Oratorio nell'area ex-Ariagel, siamo arrivati al 2010 ed ancora non c'è coincidenza di intenti ? Forse perchè il nuovo Oratorio interessa solo don Carlo ed il 55% dei cittadini candiolesi che NON hanno votato questa maggioranza.

Ma queste domande sono ovviamente dei dettagli, ciò che conta è la sostanza. Riassumendo il Sindaco Molino e l'assessore Melino hanno detto quanto di seguito riportato.

Sindaco “ … contrariamente a quanto dicono i giornali noi (Sindaco e maggioranza) e Parrocchia (don Carlo e commissione per l'Oratorio) non abbiamo mai litigato. La convenzione che ha firmato Don Carlo e stata protocollata in Comune l'11 novembre 2010 ma non è quella che avevamo convenuto insieme nell'ultima riunione perchè presenta delle aggiunte da parte della Curia che ci risulta difficile accettare ...

Le aggiunte, fatte dalla Curia, di cui parla il Sindaco, sono principalmente quelle dell'articolo 10 (vedi documento pubblicato il 23 novembre 2010) in cui è indicato che: il protocollo di intesa si considererà valido solamente dopo l'avvenuta approvazione da parte dell'amministrazione comunale del progetto di costruzione del nuovo oratorio e che tale progetto verrà presentato all'ufficio tecnico comunale dalla Parrocchia entro due mesi dell'effettiva assegnazione delle aree su cui l'Oratorio si vuole ricollocare.

Come già scritto in precedenti occasioni il Protocollo di Intesa prevede uno scambio di aree: quella edificabile di via Verdi di proprietà della Curia passerebbe al Comune (su cui poi il Comune trasformandola in area a servizi dovrebbe ampliare la scuola materna e costruire dei parcheggi !?), mentre l'area di via Deledda attualmente a servizi di proprietà del Comune passerebbe, trasformata in edificabile, alla Curia. Questo scambio, di interesse soprattutto del Comune, trova pari interesse da parte della Parrocchia se si trova una idonea ricollocazione dell'Oratorio contemporaneamente allo scambio delle aree prima citate. Attualmente in via Deledda c'è un Oratorio malmesso ma è sempre l'unico disponibile. Se l'area di ricollocazione del nuovo Oratorio sarà disponibile fra una decina di anni questo vuol dire che anche l'uso in termini costruttivi dell'area di via Deledda da parte della Curia non può avvenire prima di dieci anni. Viceversa il Comune, con la firma della convenzione, avrebbe disponibilità dell'area di via Verdi da subito. Ma se la Parrocchia accetta uno scambio di aree per fare il nuovo Oratorio perchè deve aspettare dieci anni per dare ai candiolesi una struttura utilissima e tanto attesa ? Fra dieci anni come sarà la struttura già malmessa di via Deledda ? Evidentemente queste problematiche non interessano l'attuale maggioranza.

Ma perchè la disponibilità dell'area ex-Ariagel per il nuovo Oratorio potrebbe richiedere ancora una decina di anni come detto dal Sindaco ? Le aree edificabili e quelle da destinare a servizi sono di proprietà delle imprese costruttrici. Le aree a servizi vengono usualmente rilasciate dalle imprese costruttrici quando queste hanno completato le edificazioni previste nei progetti approvati dai competenti uffici tecnici comunali. Il Comune e le due imprese che costruiranno gli immobili in area ex-Ariagel hanno sottoscritto delle convenzioni in cui risulta che il rilascio delle aree a servizi prima della conclusione dei lavori di edificazione è a discrezione da parte della stessa impresa costruttrice. Le imprese costruttrici nello specifico sono due.
Le imprese costruttrici da convenzione hanno tre anni di tempo per presentare i progetti esecutivi, un anno dalla loro approvazione per iniziare i lavori e tre anni (salvo proroghe) per concludere la costruzione dei nuovi edifici. Allo stato attuale non tutti i progetti esecutivi risultato presentati dalle imprese costruttrici ed approvati dal Comune. Quindi i dieci anni di cui parla il Sindaco non sono un numero a caso ma un arco temporale concreto.
Se la maggioranza avesse voluto accelerare l’iter per la costruzione dell’oratorio, a mio parere doveva impegnarsi in prima persona al rilascio dell’area da adibire a questo scopo, chiedendo alle imprese proprietarie delle aree edificabili di transennare e lasciare disponibile fin da subito le aree a servizi da adibire ad Oratorio, indipendentemente dalle date di presentazione ed approvazione dei progetti esecutivi e dalla fine dei lavori di edificazione.

Lo stesso Sindaco invece ha affermato che “... è impensabile che le imprese costruttrici, per ovvi problemi di sicurezza, possano mettere a disposizione le aree a servizi da utilizzare per la costruzione del nuovo Oratorio prima della conclusione dei lavori di edificazione e che quindi l'articolo 10 così scritto può spostare di 10 anni l'efficacia del Protocollo di intesa con conseguente impossibilità di ampliare la scuola materna e fare i parcheggi (!?) “.

Ecco confermata una mia preoccupazione: a questa maggioranza non interessa se ancora per altri 10 anni (a cui bisogna aggiungere due-tre anni per la costruzione) Candiolo sarà senza Oratorio, ciò che importa è poter raccontare ai fini politici di aver “fatto l'oratorio a parole” e forse di poter fare un progetto preliminare (che come è noto non comportano impegno economico ma indicano solo una intenzione) per l'ampliamento della scuola materna. Secondo me la scuola materna si può ampliare in altezza, i parcheggi possono aspettare e per l'Oratorio ci sono in Candiolo aree più idonee, già peraltro comunicate a Don Carlo, subito disponibili.

Quindi il Sindaco anziché lagnarsi con la Curia per l'articolo aggiunto farebbe bene se cercasse con determinazione di accorciare a due/tre anni i tempi di realizzazione del nuovo Oratorio, magari cercando (visto che è disponibile per la comunità a tempo pieno) anche in un'area diversa e più idonea.

L'Assessore Melino, riferendosi a delle osservazioni fatte dalla minoranza a seguito della prima ed unica riunione dei capigruppo con oggetto la ricollocazione del nuovo Oratorio, invece ci ha detto che “ … non voleva entrare nel tecnico perchè era giusto lasciare le discussioni tecniche ai tecnici, di ritenere l'area a servizi destinata per l'Oratorio molto sicura ed idonea allo scopo, perchè di forma geometrica adeguata per un Oratorio , perchè vicino alla ferrovia, perchè vicino al deposito di recupero e stoccaggio di rifiuti speciali e perchè all'interno di un complesso residenziale di pregio. Sarebbe invece molto contento di cedere in “molino Petrinetti” a costo zero (anziché 81.000,00 euro) ma per problemi di bilancio questo non è possibile …” a proposito del vecchio molino Petrinetti il Sindaco ha aggiunto che “... la possibilità di acquistare in vecchio mulino da parte della Parrocchia è stata possibile grazie all'azione del Sindaco stesso ed alla disponibilità di don Carlo di destinare alcune stanze del nuovo immobile ricostruito al Consorzio Socio Assistenziale di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo ..

Per quanto riguarda la NON adeguatezza sia nella forma geometrica che nelle vicinanze con ferrovia, deposito di rifiuti speciali e case, le foto (vedi documento del 16 novembre) non hanno bisogno di ulteriori commenti. Per quanto riguarda la necessità da parte della Parrocchia di dover acquistare, abbattere e ricostruire l'immobile dove è attualmente il vecchio “molino Petrinetti” continuo a pensare che sia un'idea di don Carlo per regalare un Oratorio a Candiolo anche a costo di pagare qualcosa per vincere l'incapacità politica di decidere da parte dell'attuale maggioranza. Una maggioranza che ha a cuore tutti i giovani di Candiolo di qualunque età deve trovare il coraggio di rinunciare a 81.000,00 euro di entrata anche a costo di tagliare quelle spese inutili (quali ad esempio un paio di Assessori, un Sindaco a tempo pieno, il giornale del Comune, un paio di responsabili di servizio, contributi vari, ecct.) di cui il bilancio del 2010 abbonda. In ogni Consiglio Comunale segnalo le spese inutili, da adesso ogni spesa secondo me inutile la sottraggo agli 81.000,00 euro di cui sopra fino a dimostrare quanto con la buona volontà si può fare buona amministrazione con i fatti e non solo con tante parole.

Concludo dicendo che il Sindaco e l'Assessore Melino mi hanno confermato ciò che penso da oltre 10 anni: ai partiti di sinistra di Candiolo non interessa fare l'Oratorio. L'area indicata dal Comune per il nuovo Oratorio non è quella richiesta nel 2004 e non è idonea per una struttura da destinare ai giovani ed alla loro formazione sportiva, culturale ed umana. Le modifiche introdotte dalla Curia (art. 10) sono il minimo che il buonsenso suggerisce.
Con un Protocollo di intesa così scritto, pur comprendendo la buona volontà di don Carlo e la necessità urgente di un nuovo Oratorio a Candiolo, quando questo documento sarà proposto il Consiglio Comunale il mio voto NON potrà essere favorevole.

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16/11/2010
Osservazioni della minoranza sul protocollo di intesa firmato dalla Curia per il nuovo Oratorio

Il 15 novembre 2010 presso la sala parrocchiale, don Carlo ci ha presentato il protocollo di intesa che dopo lunghissima trattativa segreta con la maggioranza che governa è stato approvato dalla Curia e sottoscritto dallo stesso Don Carlo. Il protocollo di intesa come sottoscritto è stato consegnato al Comune sabato 13 novembre. Sarà adesso compito del Comune, se accetta le modifiche alla bozza concordata con la Parrocchia con le modifiche apportate dalla Curia, sottoporle all'attenzione del Consiglio Comunale. Al più presto sarà mio impegno pubblicare il testo del protocollo di intesa come firmato da don Carlo.

Come minoranza possiamo dire che adesso conosciamo il testo del protocollo di intesa. Portare dei contributi su un testo concordato ed approvato dalla Curia è praticamente impossibile. Ciò che possiamo fare è quello di evidenziare ciò che avremmo voluto fare se fossimo noi maggioranza, ciò che avremmo voluto suggerire e ciò che possiamo fare adesso.

Se fossimo stati in maggioranza avremmo cercato un'area più idonea da mettere a disposizione della Parrocchia e ci saremmo adoperati per costruire un Oratorio in tempi brevi. Non un Oratorio nascosto tra le case, a forma di corridoio asimmetrico, ma un'Oratorio posizionato in un'area appositamente individuata nella logica di creare piani di aggregazione funzionali. Ci che avremmo voluto suggerire se avessimo partecipato alle riunioni della Commissione per l'Oratorio l'ho già indicato nei precedenti scritti. Ciò che possiamo fare adesso che gli accordi sono stati conclusi è veramente poco. Possiamo fare delle osservazioni su quanto è scritto nel protocollo di intese. E' ciò che abbiamo fatto. Adesso speriamo che maggioranza e Parrocchia abbiano la bontà di riflettere su quanto proposto.

"Lettera al Sindaco e per conoscenza all'assessore all'urbanistica ed a don Carlo.

AL SIG SINDACO
p.c. ALL'ASESSORE ALL'URBANISTICA
p.c. AL SIG. PARROCO

Lo scorso martedì 9 novembre alle ore 18,30 il Sindaco di Candiolo Valter Molino ha invitato i capigruppo ad un incontro avente per oggetto “l'illustrazione del protocollo d'Intesa tra il Comune di Candiolo e la Parrocchia San Giovanni Battista, relativa alla permute di aree ai fini di procedere all'ampliamento della scuola d'infanzia ed alla ricollocazione dell'oratorio”.

Pensavamo di essere in una fase iniziale della discussione ed invece abbiamo avuto la conferma che l'area è stata individuata e la Curia informata della bozza del protocollo di intesa che Comune e Parrocchia hanno concordato.

Ci sono delle scelte che investono tutta la comunità e queste scelte dovrebbero essere prese con la partecipazione di tutti. L'Oratorio è una di queste. E' una struttura attesa da tutti e quindi anche come Consiglieri Comunali avremmo voluto essere informati. Ci dispiace molto di non essere stati messi nelle condizioni di poter portare il nostro contributo alla discussione.
L'area scelta non è, a nostro parere, idonea ai servizi a cui la si vuole destinare per la sua conformazione. La vicinanza alla ferrovia ed all'area di recupero e stoccaggio di rifiuti speciali e non della ditta Ambrogio la rendono addirittura a nostro parere non sicura.

In considerazione di quanto sopra auspichiamo un supplemento di indagine per trovare un'area più idonea. Qualora ciò non fosse possibile, per volontà di Comune e Parrocchia, sono di seguito riportate le nostre osservazioni sulla bozza di protocollo prima menzionata:

1. L'area a servizi collocata all'interno della BTR-a e BTR-b su cui dovrebbe essere ricollocato l'oratorio attualmente non ha alcuna capacità edificatoria, quindi non è possibile edificare alcuna struttura, pertanto è necessaria una variante al PRGC – ex art.17 legge urbanistica regionale- per determinare una capacità edificatoria dell'area come in passato è stato fatto per l'area a servizi ove è stata realizzata la casa di accoglienza “LA MADONNINA”;

2. per la permuta delle aree di via Verdi e via Deledda sarebbe più opportuno anziché effettuare una perizia per determinarne il loro valore come prevede la proposta del comune, procedere alla traslazione della cubatura realizzabile attualmente nell'area di via Verdi all'area di via Deledda e procedere conseguentemente alla destinazione a servizi dell'area di via Verdi, il tutto da realizzare mediante variante ex art. 17 e non variante strutturale, con tempi assai più lunghi, come indicato nella proposta del Comune, non essendoci variazione di cubatura complessiva all'interno del PRGC, atto propedeutico alla permuta successiva per cui la Parrocchia diverrebbe proprietaria dell'area di via Deledda edificabile ed il Comune entrerebbe in possesso dell'area di via Verdi a servizi per poter ampliare la scuola materna e realizzare i necessari parcheggi al plesso scolastico esistente;

3. per quanto attiene all'acquisizione alla Parrocchia del Molino Petrinetti nulla osta a condizione che siano chiare nel protocollo di intesa i possibili interventi che si possono realizzare sulla struttura stessa per non indurre in errore la Parrocchia su possibili sviluppi futuri, considerato che la scheda tecnica delle NTA del PRGC prevede “ recupero funzionale ed edilizio per servizi pubblici o di interesse pubblico e privato con interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo B della Circolare Regione Piemonte 5/SG/URB del 27/04/84” in cui non è prevista la demolizione, in quanto per le strutture portanti è ammesso unicamente “il rifacimento di parti limitate dei muri perimetrali portanti” e non la sua demolizione come indicato sempre nella bozza proposta dal Comune;

4. nella convenzione non sono menzionati tempi certi per la dismissione dell'area servizi da parte delle imprese esecutrici dell'area BTR al comune e da questi alla Parrocchia occorre pertanto indicare un limite temporale di tre o sei mesi;

5. non riteniamo coerente la necessità di acquisto da parte della Parrocchia del Molino Petrinetti per circa euro 81.000,00 per una struttura necessaria ai giovani candiolesi. E' il Comune che per i fini sociali tipici di un Oratorio dovrebbe metterlo a disposizione a costo zero.

Cordiali saluti.

Candiolo 15 novembre 2010

i consiglieri

Giovanni Adano, Pasqualino Schifano, Michele Rollè, Andrea Loddo, Marco Demichelis"

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12/11/2010
Il Protocollo d'Intesa tra il Comune e la Parrocchia che forse un giorno leggeremo

Lo scorso martedì 9 novembre alle ore 18,30 il Sindaco di Candiolo Molino Valter ha invitato i capigruppo ad un incontro avente per oggetto “l'illustrazione del protocollo d'Intesa tra il Comune di Candiolo e la Parrocchia San Giovanni Battista, relativa alla permute di aree ai fini di procedere all'ampliamento della scuola d'infanzia ed alla ricollocazione dell'oratorio”. Alle riunione per la minoranza hanno partecipato i consiglieri di minoranza Rollè e Demichelis.

Naturalmente per noi della minoranza questa era considerata una riunione importante perchè finalmente ci venivano presentati i risultati di mesi di lavoro tra il Sindaco e l'assessore Melino in rappresentanza del Comune e Don Carlo con i componenti della commissione da lui stesso nominata per occuparsi del nuovo oratorio (Boccardo, Mussetto, Reale). 

La nostra speranza è stata delusa. Ci hanno presentato delle idee, peraltro molto generiche, ma non ci è stato lasciato nessun documento da leggere con attenzione e sui poter fare delle considerazioni. Per dare un contributo positivo è necessario comprendere, confrontarsi e valutare. Ci scusiamo con la maggioranza dei candiolesi che abbiamo il privilegio di rappresentare in Consiglio Comunale se non riusciamo a dare il nostro contributo per una scelta così importante. Noi abbiamo provato ad informarci ma sembra proprio che il nuovo oratorio non sia un fatto pubblico ma un affare privato tra maggioranza e Parrocchia.

Tutte le scelte che fa una maggioranza, nel mettere in pratica il diritto acquisito con le elezioni comunali da una legge che permette di governare anche senza la maggioranza assoluta dei consensi, sono importanti. Ma ci sono delle decisioni in cui il buonsenso dovrebbe consigliare l'applicazione di quel diritto dei cittadini di “partecipare alle scelte”. L'oratorio non è come scegliere il colore del marciapiede (a Candiolo la scelta avviene con i bussolotti: nero, bianco, giallo o rosso) oppure dove mettere l'autovelox. L'oratorio è una struttura che caratterizza la vita sociale di una comunità: è un punto di incontro privilegiato per i giovani di qualunque età ed anche un punto di aggregazione per gli adulti. Dove ricollocare l'Oratorio dovrebbe essere una scelta di tutti, adeguatamente pubblicizzata ed attentamente valutata.

Ed invece la maggioranza aspetta che la Curia approvi una bozza segreta, don Carlo dice di non possedere alcuna bozza di convenzione ed un membro della commissione a cui ho chiesto notizie mi ha gentilmente risposto “presto si dovrebbe arrivare ad una conclusione, dopo di che verrà resa partecipe la gente di quanto concordato”. 

Come dire “non rompete le scatole l'Oratorio è casa nostra di quello che pensano i candiolesi non ci interessa niente”. Non credo che questo sia il punto di vista dei componenti della commissione, ma semplicemente la sintesi di una linea di condotta concordata tra Parrocchia e Comune.

Prendo atto. Mi permetto di informare su alcune cose di cui ho sentito parlare. Come dice Benigni è evidente che “si tratta di sentito dire che di sicuro non è vero e che io non ci credo”. 
  • Dalla Parrocchia dicono che la scelta di fare l'Oratorio in un angolo dell'area ex-Ariagel adiacente alla ferrovia ed all'area di recupero e stoccaggio di rifiuti speciali della ditta Ambrogio è stata una scelta dei parrocchiani (ma come hanno fatto i parrocchiani a decidere se non sanno niente dell'area dove è prevista la ricollocazione dell'Oratorio ?): 
  • dalla Parrocchia dicono che la scelta di scambio aree tra Parrocchia e Comune (area edificabile della Parrocchia trasformata in area a servizi di via Verdi al Comune in cambio di area a servizi del Comune trasformata in area edificabile di via Deledda alla Parrocchia) è stata una scelta di tutti i candiolesi (idem come sopra); 
  • i disegni dicono che l'area dove c'è l'attuale Oratorio in via Deledda è triangolare, mentre l'area della zona ex-Ariagel dove si vuole ricollocare l'Oratorio è un corridoio stretto e lungo, scelto come sopra detto a cura dei parrocchiani; 
  • il piano regolatore dice che per avere la cubatura necessaria a fare la struttura dell'Oratorio si pensa di abbattere il vecchio mulino; 
  • la normativa dice che per lo scambio delle aree sopra citato è necessario fare una variante all'attuale piano regolatore. L'eventuale approvazione di una convenzione in Consiglio Comunale è solo il primo di tanti passi necessari per concludere l'iter di approvazione e dare inizio alla progettazione; 
  • le convenzioni del Comune di Candiolo con i due costruttori che stanno cementificando l'area ex-Ariagel dicono che prima di rilasciare le aree dove il Comune e la Parrocchia pensano di fare l'Oratorio devono concludere la costruzione di quanto in progetto. 
Ho sentito dire tante altre cose ma le lascio alla prossima puntata, di certo secondo me l'area che la Parrocchia e dai Sindaci Costanzo e Molino hanno scelto è la peggiore possibile.

L'Oratorio aveva senso nell'area ex-Ariagel se l'area scelta a questo scopo fosse stata: 
  • un'area quadrata per consentire una facile e funzionale dislocazione dei servizi e delle aree gioco (in questo senso 4 anni fa avevo fatto i primi schizzi su richiesta di Don Carlo); 
  • adiacente a via della Stazione per essere facilmente raggiungibile, vicino al centro ed alla Parrocchia. 
Questo era l'Oratorio che io avrei voluto. Ma forse in questa posizione dava fastidio a qualche abitante delle ville accanto. 

Niente di tutto questo, ma solo un'area non funzionale, nascosta dalla case, vicino alla ferrovia, in periferia dall'altra parte rispetto a dove può crescere il paese e nelle vicinanza di un deposito di recupero e stoccaggio di rifiuti speciali che, a parte la componente smaltimento, è simile a quello di Paderno Dugnano (MI). In queste condizioni in nuovo è peggio del vecchio (area di via Deledda). In queste condizioni perchè non fare l'Oratorio in via Verdi, scambiando solo l'edificabilità con via Deledda ed ampliando la scuola materna in altezza ? In queste condizioni perchè non valutare altre aree ?. 

Non mi resta che complimenti a Don Carlo, con i Sindaci Costanzo e Molino per la scelta iniziale e per la testardaggine successiva. Complimenti all'assessore Melino, alla maggioranza tutta ed al comitato per l'Oratorio per aver avvallato la geniale scelta. 

... sono sempre le scelte che fanno i cittadini a determinare il futuro di un paese ... 

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25/10/2010
Area ex-Ariagel: Qualcuno sapeva se c'erano degli appartamenti in convenzione a prezzo bloccato ?

Ho ricevuto questa mail:
“Vivo a Candiolo da cinque anni in un alloggio in affitto. Ho due figli piccoli ed un  reddito familiare non altissimo, io sono operaio e mia moglie lavora saltuariamente. Gli appartamenti che si apprestavano a costruire vicino alla Stazione mi sembravano una buona occasione in considerazione del fatto che mi avevano detto in Comune che alcuni erano in convenzione e quindi ad un prezzo al metro quadro bloccato e molto conveniente. E cosi non appena ho visto il cartello di vendesi con indicato il numero di telefono a cui rivolgersi l'ho fatto subito. La risposta è stata: gli appartamenti con il prezzo bloccato sono già stati tutti prenotati. La domanda che le pongo è questa: ma c'è stato un bando di cui non mi sono accorto ? Ci sono stati dei manifesti che informavano i cittadini di questa opportunità ? Quelli che hanno prenotato sono candiolesi con difficoltà economiche ? Ha deciso chi amministra chi doveva prenotare ?. Grazie per l'attenzione."

La mia risposta:
Come Lei sa io sono in amministrazione dal giugno 2009 e faccio parte della minoranza. Chi amministra Candiolo sono quelli che hanno vinto le elezioni (con circa il 45% dei consensi). In questi 16 mesi sono certo che non c'è stato nessun bando e nessun manifesto per informare i cittadini della vendita di appartamenti a condizioni agevolate a seguito di convenzioni stipulate dal Comune di Candiolo con i costruttori.
Se dal Comune le hanno detto che alcuni appartamenti erano con il prezzo bloccato, di sicuro questo è possibile con delle convenzione che regolano anche la  successiva assegnazione. Quando il Comune crea un beneficio per i propri cittadini, tutti i cittadini devono essere informati e messi nelle condizioni di poterne usufruire. Se il beneficio non può essere esteso a tutti per ragioni di quantità disponibile devono essere emesse dei regolamenti che evidenziano la volontà politica di privilegiare una fascia di cittadina anziché un'altra. In ogni caso tutti devono essere messi nelle condizioni di sapere. Se questo non è avvenuto, anche se per un qualunque motivo tecnico ciò è regolare dal punto di vista delle leggi vigenti, di certo dal punto di vista politico è alquanto discutibile.
Io come lei non ho visto i manifesti e non so chi e come si sono prenotati alcuni. Quello che posso prometterle è che mi interesserò per saperne di più.
Intanto se qualcuno di chi mi legge sa qualcosa su come sono avvenute le prenotazione vi prego di segnalarmelo. Servirà per essere informati e per informare. 

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10/10/2010
A proposito del nuovo Oratorio

La storia del nuovo Oratorio di Candiolo è lunga. Cercherò di raccontarla con qualche semplificazione. Non voglio richiamare i valori educativi e cristiani che le attività oratoriali trasmettono ad una comunità, mi limito a dire che quando ero ragazzo per me andare all'oratorio era vera gioia, la stessa che ho rivisto nei miei figli quando anche loro andavano all'oratorio vecchio e sofferente di Candiolo. Per una piccola comunità la presenza di un Oratorio attrezzato e funzionale è un elemento che evidenzia attenzione da parte di chi amministra verso i propri cittadini ed i giovani in particolare.
La struttura oratoriale varia molto dalla località e dalle tradizioni e dalla storia del luogo. Solitamente si trova nei pressi della chiesa parrocchiale e dispone di ambienti di vario tipo. Sono presenti spazi ricreativi quali impianti sportivi all'aperto, in particolare campetti da calcio, sale giochi, locali per la catechesi o per riunioni in genere. Gli oratori più moderni sono dotati anche di una sala per le proiezioni, una sala teatro, una sala musica e una cucina.
L'attuale Oratorio di Candiolo in via Deledda NON è così: è un prefabbricato provvisorio con quattro piccoli locali, un campo di basket ed uno prato spelacchiato per giocare a calcio. In pratica solo una pallida copia di quella che dovrebbe essere un vera struttura oratoriale.
Una pubblica amministrazione che vuole bene ai propri cittadini ed ai propri giovani non può essere indifferente a questa mancanza.
Dopo mille richieste la Parrocchia ha ottenuto dal Comune una promessa per un'area nuova. Promessa legata ad uno scambio di aree come se avere l'Oratorio nella nostra comunità fosse solo un capriccio della Parrocchia e di Don Carlo in particolare.
L'area promessa, nella zona ex-Ariagel, è geometricamente irregolare e lontana dalla via che porta alla stazione ferroviaria e quindi dalla Parrocchia, forse nell'intento di nascondere i nostri giovani o per non turbare il sonno di chi ha la villa in viale della Stazione.
Lo scambio di aree prima accennato dovrebbe prevedere: il Comune dà alla Parrocchia un'area per fare un oratorio nella zona ex-Ariagel, in cambio la Parrocchia dà al Comune l'area edificabile vicino alla scuola materna di via Verdi, ed ancora il Comune dà alla Parrocchia l'area dell'attuale Oratorio rendendola edificabile.
Facciamo finta che vada bene e che l'accordo apra prospettive interessanti per la crescita della comunità candiolese (vedi ampliamento scuola materna e scuola elementare con quest'ultima che poi diventerà scuola media), restano lo stesso tanti altri fatti che evidenziano superficialità , incertezze e forse anche mancanza di volontà di fare in fretta ciò che per la comunità è importante, come ad esempio:
  • le convenzioni firmate dal Comune con i due imprenditori, che riempiranno di cemento l'ultima possibilità di verde pubblico del paese, prevedono il rilascio dell'area per il nuovo Oratorio alla conclusione dei lavori di costruzione delle palazzine in progetto e quindi fra tre/cinque anni a partire dal 2009. Se la maggioranza che governa avesse voluto l'oratorio subito avrebbe fatto in modo che l'area per l'Oratorio venisse transennata e messa a disposizione della Parrocchia da subito;
  • poiché ad oggi l'area del vecchio oratorio un'area a servizi, per essere resa edificabile e quindi messa in condizioni paritetiche per lo scambio con l'area della Parrocchia adiacente alla scuola materna è necessario fare una variante al Piano Regolatore;
  • per regolare l'accordo di scambio delle aree tra Comune e Parrocchia deve essere sottoscritta dalle due parti una apposita convenzione. Si vocifera in paese che la bozza predisposta dal Comune preveda l'acquisizione da parte della Parrocchia stessa del Molino Petrinetti e la cessione di alcune stanze in uso al Comune, per essere utilizzate dal Consorzio Socio Assistenziale dopo la ristrutturazione del Mulino a spese della Parrocchia. Nella stessa convenzione pare che il Comune indichi il ricorso al Tar da parte di un privato cittadino, dello scorso 2009, quale possibile evento, che indipendentemente dalla volontà delle parti, potrebbe rendere non realizzabile quanto previsto nell'accordo. Ma se il ricorso al Tar fa riferimento a circostanze indipendenti dall'area dell'oratorio perchè indicarlo nel documento di accordo quale elemento di disturbo ? Perchè si possono costruire le case (vedi colate di cemento) senza essere disturbati dal ricorso al Tar del privato ed invece per fare l'Oratorio il ricorso al Tar disturba ? Perchè la Parrocchia deve impegnare un'area edificabile senza certezza di avere un'area di pari valore in cambio?. Sembra quasi che il Comune faccia riferimento al ricorso al Tar del privato cittadino per essere nelle condizioni in qualunque momento di annullare l'accordo senza che nessuna delle parti possa rivendicare qualcosa.
Di fronte a tutte queste problematiche irrisolte da anni ed ai capricci di amministratori per caso, perchè la Parrocchia continua ad aspettare anziché mantenere la propria area edificabile adiacente alla scuola materna e costruisce il nuovo Oratorio in via Deledda dove è l'attuale vecchio ?.
Perchè i Comuni a noi vicini come None, Piobesi e Vinovo sono riusciti negli anni a creare strutture oratoriali consoni allo scopo ed invece Candiolo non riesce nemmeno a trovare un'area per l'oratorio di dimensioni e geometria adeguata ?. Non è solo frutto del caso
... sono sempre le scelte che fanno i cittadini a determinare il futuro di un paese ...