Protocolli - Convenzioni

 23 Novembre 2010 - Progetto Oratorio: Protocollo di Intesa

Lunedì 15 novembre nel salone della Casa parrocchiale don Carlo ci ha letto il Protocollo di Intesa concordato con il Comune come modificato dalla Curia. Alla presentazione c'era tutta la maggioranza, Sindaco ed assessori compresi. Per noi della minoranza è stata la prima occasione di leggere ed avere a disposizione una copia del protocollo di intesa. Ringrazio per questo don Carlo. Per merito di “radio piazza” so che da un anno e mezzo la Parrocchia ed il Comune si incontrano per trovare un accordo con obiettivo la ricollocazione del nuovo Oratorio all'interno dell'area ex-Ariagel.
 Che Candiolo abbia bisogno di un Oratorio è un fatto noto a tutti. 
Sono stato in maggioranza con il Sindaco Giovanna Bettassa dal 1994 al 1999, è già allora il problema di dove fare il nuovo Oratorio era molto sentito ma alcune resistenze interne alla maggioranza (di allora) ci avevano impedito di individuare un'area idonea. Racconto questo solo per dire che allora, come forse anche adesso, per la maggioranza di centro sinistra un Oratorio bello e funzionale non è mai una priorità, anzi quasi un disturbo al concetto di laicità. 
 Io vedo l'Oratorio come uno spazio aperto a tutti indipendentemente dalla propria fede religiosa, in questo senso per me non si sovrappone e non è una alternativa ad altri centri di aggregazione di qualunque tipo. Come recita la Costituzione Italiana, nel nostro Paese lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. Lo Stato ha come riferimento tutti i cittadini. La Chiesa ha come riferimento il Clero, i cittadini laico cattolico (credenti e non credenti) e cittadini atei e più in generale tutte le persone di altre religioni che vogliono avvicinarsi al cattolicesimo.
 Nella nostra piccola comunità candiolese possiamo dire che la maggioranza è laico cattolica e quindi, salvo poche eccezioni, il Sindaco ed il Parroco di Candiolo si rivolgono alla stessa tipologia di soggetti. In questo senso quindi il Sindaco di Candiolo dovrebbe rivolgere la stessa attenzione alle problematiche che interessano tutti gli abitanti di Candiolo relativamente al Centro di Incontro, come all'Oratorio e come a qualunque altro centro di aggregazione. La differenza sta nella proprietà del bene che viene messo a disposizione per rendere un servizio ai candiolesi. L'Oratorio è di solito di proprietà della Chiesa cattolica ma appartiene a tutti. Nell'Oratorio non si fanno solo attività pastorali (catechesi) ma si gioca, si canta e si sta insieme ed in questo caso l'accesso non ha limiti religiosi, politici e di razza. La presenza di animatori religiosi o laici è un valore aggiunto per i giovani da non sottovalutare per la loro formazione sociale, considerando la tipologia delle attività tipo sportivo, culturale e ricreativo, che si sviluppano durante l'anno.
Nello specifico il nuovo Oratorio non può essere visto come un'alternativa al Centro di Incontro o ancora peggio non si può considerare l'Oratorio un problema della Parrocchia ed il Centro di Incontro un problema del Comune. Un Sindaco ed un Parroco illuminati, pur nella loro indipendenza e sovranità, considerano l'Oratorio ed il Centro di Incontro una opportunità per rendere più bello e vivibile il nostro paese. Non ho mai visto il nostro don Carlo contrario verso una idea di riqualificazione dell'attuale Centro di Incontro. Viceversa leggo il Protocollo di Intesa tra Parrocchia e Comune e faccio fatica a vedere la reale intenzione dell'attuale maggioranza di essere di aiuto alla Parrocchia per dare un servizio di interesse a quasi tutti i candiolesi.Il Sindaco è responsabile del territorio comunale. E' il Sindaco che propone al Consiglio Comunale dove, come e cosa fare sul proprio territorio indicando strategie e programmi di sviluppo. Nei protocolli di intesa si leggono le intenzioni, con i piani regolatori si definiscono gli spazi e le disposizioni delle varie funzionalità utili alla crescita ed al benessere della comunità amministrata.
 Realizzare l'Oratorio nell'area ex-Ariagel mi sembrava nel 2004 l'ultima opportunità per aver nelle vicinanze del centro storico di Candiolo il Municipio, la Chiesa, il circolo ricreativo per gli anziani e l'Oratorio. E proprio nel 2004 quando don Carlo mi chiese di fare uno schizzo in cui indicare i servizi di cui un Oratorio moderno aveva bisogno e di pensarlo nell'area ex-Ariagel il più vicino al centro storico di Candiolo, l'ho fatto nella assoluta convinzione che l'area scelta per l'Oratorio era la migliore possibile.
 Dopo le prime discussioni che mettevano in dubbio la possibilità di avere nell'area ex-Ariagel uno spazio geometricamente funzionale e nella posizione logicamente attendibile, ho sempre pregato don Carlo di non recedere da questa possibilità perchè l'Oratorio non è un capriccio di pochi candiolesi ma una opportunità di crescita sociale per tutta la comunità.Avrei voluto essere interessato agli sviluppi prima come cittadino, poi come laico cattolico e poi da un anno e mezzo come consigliere comunale. Ma essendo consigliere di minoranza non ho avuto questo piacere. Per fortuna ho scoperto che non è un fatto personale perchè sono in compagnia di tutti i candiolesi meno il Parroco, il Sindaco, i tre componenti della commissione per l'Oratorio e l'assessore all'Edilizia Privata. 
Da quanto ho ascoltato lo scorso martedì 15 novembre non è il Parroco ad aver scelto la linea del silenzio.Adesso però è difficile dare un proprio contributo ed ogni pensiero diverso è facilmente classificabile come critica o polemica. Tante cose però dal 2005 ad oggi le ho dette. Mi basavo su “radio piazza”, ma poiché “radio piazza” si è rilevata informata e fondata, le mie perplessità sono sempre le stesse che mi hanno portato in questi anni a pregare don Carlo di non fare un Oratorio “taccone”. La mia impressione è che chi amministra Candiolo dal 2000 è sempre preoccupato che il nuovo Oratorio limiti il proprio potere politico che, forse, si ritiene possa essere meglio esercitato nel Centro di Incontro. La politica partitica tende a privilegiare le scelte che meglio possono indirizzare il consenso. Le attività sviluppate in un Oratorio sono disponibili per tutti i cittadini e difficilmente possono fare pubblicità ad un colore politico.  
Ed allora se don Carlo vuole l'Oratorio lo faccia in periferia, lontano dal centro, in mezzo alle case, su un'area geometricamente dove è difficile realizzare ciò che realmente serve. Se tutto questo non gli fa cambiare idea allora per avere la cubatura necessaria per fare le aule per le attività pastorali facciamogli ristrutturare il vecchio “molino Petrinetti”. Anzi siccome gli costa troppo ristrutturare facciamoglielo abbattere così sarà sua la responsabilità di aver distrutto l'ultimo ricordo storico di Candiolo. Anzi considerato che insiste facciamoglielo pagare 81.000,00 euro, tanto l'Oratorio non serve a nessun candiolese. Anzi per evitare che lo faccia sul serio prendiamo del tempo con una variante strutturale che impiega un po' di anni per concludere l'iter di approvazione, in ogni caso comunque non sono nemmeno noti i tempi di dismissione dell'area servizi da parte delle imprese esecutrici. E se tutto questo non fosse ancora sufficiente a farlo desistere proponiamogli un'area vicina alla zona di recupero e stoccaggio di rifiuti speciali della ditta confinante. 
Questo purtroppo è ciò che leggo nel protocollo di intesa che Parrocchia e Comune hanno concordato.
 Quando malgrado tutte le buone intenzioni non si ottieni ciò che sarebbe logico avere, pur di fare qualcosa di buono ed utile per chi si vuole bene, non resta che prendere almeno il minimo che ci viene dato. Il minimo in questo caso è l'area per il nuovo Oratorio prevista nel Protocollo di Intesa. Io credo che don Carlo e la commissione hanno fatto il possibile per dare ai candiolesi una struttura utilissima. La stessa cosa non si può dire di questa maggioranza come anche per la precedente. 
 Il nuovo Oratorio meritava un'area geometricamente più funzionale situata in una zona adiacente ad altre strutture pubbliche e/o parrocchiali in un contesto di aggregazione di servizi, piuttosto che un'occupazione degli spazi casuale e senza strategia. Il nuovo Oratorio è di tutta la comunità e quindi il minimo per una maggioranza che ha a cuore i propri cittadini è mettere a disposizione un'area a servizi e la cubatura necessaria a costo zero. Un contributo economico sarebbe stato un altro segnale di forza amministrativa così come la condivisione con tutti i cittadini fin dal primo giorno di ciò che si voleva fare. 
 In genere si dice che la struttura oratoriale varia molto in funzione dalla località e dalle tradizioni e dalla storia del luogo. Le tradizioni e la storia di Candiolo dicono che chi ha amministrato Candiolo dal 2000 al 2014 non conosceva la storia di Candiolo e non ha un'idea precisa di cosa fare e come fare.
 Di seguito è riportata la copia del Protocollo di Intesa tra Parrocchia e Comune come approvato dalla Curia. Se il Comune accetta le modifiche proposte dalla Curia il Protocollo di Intesa verrà sottoposto all'approvazione del Consiglio Comunale. Come minoranza faremo le nostre osservazioni nei termini già comunicati con lettera al Sindaco e per conoscenza a Don Carlo e all'assessore all'Edilizia Privata del 16 novembre 2010. La maggioranza ha i numeri per approvare in ogni caso il Protocollo di Intesa. Come minoranza ci rimane in rammarico di non aver potuto dare il nostro contributo perchè mai coinvolti malgrado la nostra disponibilità più volte dichiarata.

Di seguito sono riportati gli elaborati grafici così come forniti in allegato al Protocollo di Intesa. La planimetria dell'Oratorio è in scala 1:500. Nei disegni in prospettiva considerate che l'area per l'Oratorio è di 4500 mq (di cui 1600 mq coperti), mentre l'area edificata è di 14800 mq.