La minoranza racconta


06/01/2011
La proprietà altrui in nome del dovere civico

Il 5 giugno del 2008 la Giunta Comunale del Comune di Candiolo aveva approvato con delibera n. 85 il progetto preliminare per l'ampliamento della scuola materna di via Verdi. Il progetto prevedere la realizzazione di due nuove sezioni nell'area di proprietà comunale per una spesa prevista di 230.000,00 euro. Si trattava di un intervento previsto nel piano annuale delle opere pubbliche del 2008. In quella giunta erano presenti l'attuale Sindaco Molino (allora Vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici) e l'attuale assessore Osella (allora sempre Assessore). Siamo nel 2011 e delle nuove sezioni non c'è nemmeno l'ombra. 

Questa amministrazione, come la precedente, è ricca di promesse e di progetti preliminari. Continuano a mancare i progetti veri.

Ma non è questo il punto.

Nelle premesse del protocollo di intesa tra la Parrocchia ed il Comune di Candiolo è riportato: ”Il Comune di Candiolo, al fine di poter ampliare la Scuola dell'Infanzia e di razionalizzare la viabilità incrementando la dotazione degli spazi di sosta e dei parcheggi pubblici nelle aree attigue agli edifici scolastici (Scuola Elementare e Scuola dell'Infanzia) esistenti in via Verdi, ha interesse ad acquisire la disponibilità dell'area di proprietà della Confraternita dello Spirito Santo” (per semplicità nel seguito del documento indicata come area di proprietà della Parrocchia)”. Questo interesse ad acquisire da parte del Comune viene soddisfatto con la permuta dell'area di via Verdi (proprietà della Confraternita) con l'area di via Deledda (proprietà del Comune).

Lo stesso don Carlo nella presentazione del protocollo di Intesa aveva sottolineato l'importanza dello scambio per dare alla comunità candiolese la possibilità di ampliare la Scuola Materna, aggiungendo che “il compito del Parroco è anche quello di favorire lo sviluppo del paese e di non ostacolare la pubblica amministrazione nei realizzazione dei progetti utili a tutti i cittadini”. Questo senso civico era stato indicato come uno dei motivi per cui aveva accettato l'idea di scambiare le aree come prima indicato e quindi di non costruire il nuovo Oratorio in via Deledda.

Sicuramente don Carlo quando faceva quelle affermazioni non conosceva il pensiero espresso in Consiglio Comunale dell'attuale assessore all'Urbanistica Melino “La permuta delle aree di proprietà di ritiene corretto che vada effettuata mediante la valutazione del rispettivo valore, in quanto la semplice traslazione della cubatura in capo all'area di proprietà della Parrocchia (zona T5), su quella di proprietà comunale (via Deledda), non tiene conto delle specifiche peculiarità delle aree”. Le intenzioni di questa affermazione non credo siano a favore dell'area di via Verdi !.

Ma ciò che sorprende è che il progetto preliminare di ampliamento della scuola materna cosi come approvato nella delibera di Giunta Comunale del 5 giugno del 2008 non prevedeva l'uso dell'area di proprietà della Confraternita dello Spirito Santo. Ma allora a chi e a cosa serve questo scambio ? L'area di via Verdi è l'unica possibile nella zona per fare dei parcheggi ?. Perchè fare crede a don Carlo ed alla comunità che lo scambio è indispensabile ? Perchè non traslare la cubutara in capo all'area di proprietà della Parrocchia su quella di via Deledda ? Perchè danneggiare dal punto di vista patrimoniale la Parrocchia in nome di un dovere civico non necessario ?. 

Non ho le risposte a queste domande. Per vostra informazione è riportata di seguito la tavola unica (non in scala in questo documento), come allegata alla delibera della Giunta Comunale del 5 giugno 2008 con la planimetria della situazione attuale e della situazione in progetto.





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04/12/2010
L'improvvisa (s)vendita di terreni agricoli di proprietà del Comune di Candiolo

Il Comune di Candiolo fino a qualche mese fa era proprietario di alcuni appezzamenti di terreni, con destinazione agricola in località Prato Fiorito, per un totale di 103.096 mq (oltre 10 ettari). 

A febbraio 2010 questi terreni sono stati affittati con contratto triennale all'azienda Agricola F.lli Bertola.

Ernesto Bertola è stato Assessore dal 1995 al 1998 con Antonio Costanzo Sindaco (amministrazione di centro sinistra), poi durante le elezioni del 1999 è stato in lista con Pasqualino Schifano candidato Sindaco (lista di centro destra). Naturalmente cambiare idee è legittimo ed in politica una normalità. A Candiolo anche una necessità se si hanno idee ed aspettative per il nostro paese diverse dal nulla espresso dai leader del centro sinistra che hanno governato e che governano negli ultimi undici anni. Ma questa è un'altra storia. Di Ernesto Bertola ho comunque una grande stima.

Torniamo ai terreni. Trattandosi di bene pubblico è giusto, qualora non si intendono vendere, ricavarne un utile e la cosa più semplice è fare una gara pubblica per affittarli al migliore offerente. Non so se è stata fatta la gara pubblica ma per quanto successivamente successo è relativamente importante.

Il 9 aprile 2010 (delibera n. 21) è stato approvato in Consiglio Comunale (con i soli voti della maggioranza) il bilancio di esercizio per il 2010. L'Assessore Tubiello, malgrado le perplessità della minoranza su spese di gestione che avrebbero potuto essere risparmiate e sulle ottimistiche previsioni di incasso di oneri di urbanizzazione, ha rassicurato tutto il Consiglio della correttezza delle previsioni e dello stato di salute delle finanze comunali. Tra le voci di entrata era prevista quella proveniente dall'affitto dei terreni per una previsione totale nel bilancio per l'esercizio 2010 di euro 91.000,00 (euro novantuno mila). Francamente non so se questa previsione faceva riferimento ai soli terreni in questione. 

Il 10 giugno del 2010, quindi solo DUE mesi dopo l'approvazione del bilancio 2010 e QUATTRO mesi dopo l'affitto con contratto triennale dei terreni agricoli comunali in località Prato Fiorito, la Giunta Comunale con deliberazione n. 64 procede alla “individuazione dei beni immobili non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali suscettibili di valorizzazione o dismissione”. L'oggetto della proposta di delibera ovviamente approvata dalla Giunta erano gli oltre 100.000 mq di terreni in località Prato Fiorito. Come dire che i terreni non servono per amministrare il paese e quindi, indipendentemente da quanto annualmente incassato per l'affitto, risultava per la maggioranza conveniente venderli.

Detto e fatto. Il 17 giugno 2010 (delibera n, 39) la maggioranza presentava in Consiglio Comunale una proposta di delibera che precedeva la vendita tramite asta pubblica dei terreni di località Prato Fiorito.

Come minoranza, tutti compresi (Adamo, Schifano, Rollè, Demichelis, Loddo), abbiamo evidenziato quanto penalizzante fosse per il patrimonio del Comune di Candiolo vendere un bene che solo quattro mesi prima era stato affittato per tre anni. Abbiamo chiesto di quale fosse l'urgenza che obbligava il ricorso ad una vendita economicamente svantaggiosa per il Comune di Candiolo. Non si può essere contrari ad una vendita di beni propri quando situazioni imprevedibili ed improvvise mettono a rischio servizi ed opere indispensabili per i propri cittadini. Ciò che non abbiamo compreso, perchè mai scritto in nessuna delle proposte di delibera sopra citate, è quali fossero i servizi o le opere pubbliche a rischio di esecuzione.

Il Sindaco in CC aveva spiegato che alla scadenza del precedente contratto d'affitto a novembre 2009 non si era a conoscenza delle riduzioni che successivamente sono state fatte dal Governo nei confronti dei Comuni.

Il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010 - 2012 è stato approvato in via definitiva dal Senato il 22/12/2009 (con L. n. 192/2009). La riduzione del contributo ordinario, proporzionale alla popolazione residente ed in misura crescente per gli anni 2011 e 2012, riguarda gli Enti per i quali nel corso dell'anno (2010) ha avuto luogo il rinnovo dei Consigli Comunali. E quindi non Candiolo. Ed infatti il bilancio di previsione 2010 del Comune di Candiolo non prevedeva nella voce Trasferimento dallo Stato variazioni significative.

Ed allora cosa è successo tra il 9 aprile 2010 ed il 10 giugno 2010 ?. Se c'erano delle condizioni di grave sofferenza nel bilancio del Comune di Candiolo approvato solo due mesi prima, perchè non sono state indicate nella proposta di delibera che invece parlava solo di “beni suscettibili di eventuale valorizzazione, ovvero dismissione” ?. Cosi come scritta la proposta di delibera lasciava intendere che si stava cercando di sfruttare una opportunità e non che se voleva sanare una emergenza.

Il 7 luglio del 2010 (delibera n. 46) la maggioranza proponeva in Consiglio Comunale di inserire nel bilancio del Comune di Candiolo un capitolo in entrata relativo alla vendita di terreni agricoli per euro 300.000,00 (euro trecentomila) e di ridurre il capitolo delle entrate relativo ai proventi da concessioni edilizie per la stessa cifra. Così come scritto sembra quindi che, con il ricavato della vendita dei terreni, la maggioranza voglia realizzare le opere pubbliche che la riduzione dei proventi da concessioni edilizie potrebbero non consentire.

I proventi da concessioni edilizie vengono usate nei Comuni virtuosi e ben amministrati solo per le opere pubbliche. Il Comune di Candiolo invece ne usa una parte per le spese correnti (circa euro 60.000,00). Ma questa è un'altra storia complicata che sarà oggetto di un apposito racconto.

Ma quali sono queste opere pubbliche che la maggioranza ha in previsione di realizzare nel 2010 o semplicemente di finanziare ? In un prossimo documento riprenderò le promesse previste nel bilancio 2010 per vedere quante e quale di queste opere sono state avviate o finanziate. In questo modo ciascuno di voi potrà verificarne l'effettiva urgenza.

Ma ciò che maggiormente ci sorprende è il valore relativamente basso di previsione di incasso dalla vendita dei terreni: solo euro 300.000,00 (euro trecentomila) poi in fase di bando portata ad euro 400.000,00 (quattrocentomila) come più avanti indicato. Chiunque di Voi provi a chiedere in vendita un ettaro di terreno agricolo. La cifra nel Comune di Candiolo e Comuni limitrofi è difficilmente inferiore ad euro 60-80.000,00, che corrisponde ad un totale di circa euro 600-800.000,00 per i dieci ettari dei terreni di cui stiamo parlando. Forse neanche nelle vendite per incanto si trovano valori economici così bassi come quelli ipotizzati dal Comune di Candiolo.

Come minoranza, tutti compresi (come prima), abbiamo esternato il nostro disappunto, osservando che se si vuole effettivamente valorizzare il bene pubblico bisogna prima metterlo nelle condizioni migliori per essere presentato al mercato. Nel caso specifico mettendolo in vendita libero da ogni diritto di prelazione o vincolo d'uso oppure se possibile variando la destinazione urbanistica di almeno una parte. Niente di tutto questo è stato fatto.

Se, come dice il Sindaco, l'esigenza di vendere è dovuta ad una previsione improvvisa di minore entrate confermata dal Governo anche nelle previsioni dei prossimi anni, niente è stato fino ad oggi proposto in ottica di razionalizzazione e diminuzione della spesa corrente. Esauriti nel 2010 gli euro 300.000,00/400.000,00 incassati con la (s)vendita dei terreni in questione dal 2011 la maggioranza cosa (s)venderà ? .

La procedura aperta per la vendita è stata predisposta prima dell'estate 2010 dal responsabile del servizio tecnico Lavori Pubblici e Patrimonio con importo a base di gara soggetto a rialzo di € 400.000,00 (quattrocento mila).

L'1 settembre 2010 sono state aperte le buste (solo una !) ed è stata aggiudicata provvisoriamente la vendita alla cooperativa agricola Speranza, avendo offerto il rialzo dell’uno per cento sul prezzo a base di gara di € 400.000,00, portando il prezzo di vendita ad € 404.000,00. 

Trattandosi di fondo agricolo concesso in affitto all’Azienda Agricola F.lli Bertola s.s. l’alienazione del bene è stata condizionata allesercizio del diritto di prelazione, da presentarsi entro il termine di trenta giorni dalla data di ricezione della comunicazione (3 settembre 2010).

Con nota del 2 ottobre 2010 la Società Agricola f.lli Bertola dichiarava la volontà di voler esercitare il diritto di prelazione di acquisto dei terreni e pertanto di acquistare i fondi offerti.

Chi è in affitto non ha alcun vantaggio a partecipa all'asta, il diritto di prelazione gli riserva l'ultima parola dopo l'aperture delle buste. Ciò che deve augurarsi è che si sia almeno un'offerta. Questo è stato.

Il 15 ottobre 2010 con determina n. 291 si procedeva all'aggiudicazione definitiva della vendita dei terreni in oggetto alla società agricola F.lli Bertola. 

La storia finisce qui con il Comune di Candiolo, secondo me, sempre più povero...

... ma sono sempre le scelte che fanno i cittadini a determinare il futuro di un paese ...

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30/09/2010
Passaggio a livello di via Orbassano: la convenzione che i politici che governato Candiolo da oltre 10 anni ci hanno presentato con vanto ed orgoglio non esiste.

Riassunto
Gli amministratori politici Candiolesi degli ultimi 12 anni ci hanno raccontato con vanto ed orgoglio dell'esistenza di un accordo (convenzione) con le Ferrovie dello Stato (ora RFI), la ditta di trasporti Ambrogio e il Comune di Candiolo per un sottopasso pedonale in via Orbassano. In effetti nel 1998 l'amministrazione con Sindaco Giovanna Bettassa aveva condotto una lunga trattativa con gli altri due soggetti per arrivare nello stesso anno ad una bozza definitiva. Nello stesso 1998 ed in previsione dell'imminente firma dell'accordo, il Comune di Candiolo aveva previsto in bilancio una spesa di circa 250 milioni di lire. Ancora qualche correzione nel 2001 e poi la conferma di accettazione da parte dei Comune di Candiolo e della ditta Ambrogio. E le RFI ?. Hanno tenuto l'accordo nel cassetto. Nessun amministratore politico di Candiolo, dal Sindaco Antonio Costanzo e all'attuale Sindaco Valter Molino, sempre presenti ad amministrare Candiolo in questi ultimi dieci anni, ha pensato di sollecitare un riscontro da parte di RFI. Per loro la convenzione era firmata e la costruzione del sottopasso imminente e sempre presente nei programmi elettorali pre-elezioni comunali del 2004 e del 2009. Evidentemente non sanno che una convenzione per essere valida necessità deve essere accettata e sottoscritta da tutte le parti coinvolte. Ora per le RFI non c'è alcun impegno da rispettare con il Comune di Candiolo e con la ditta Ambrogio: le loro previsioni sono adesso quelle di chiudere il passaggio a livello di via Orbassano e di via Europa e di partecipare alle spese per un sottopasso pedonale.

Tutta la storia
Come la cittadinanza Candiolese sa bene, il nostro paese è diviso dalla linea ferroviaria Torino-Pinerolo. La cartina topografica di Candiolo mostra un’area dove, nel corso dei decenni, si è creato un centro storico con servizi e unità abitative di differente dimensione e struttura. Dall’altro lato invece, lungo la vecchia strada per Orbassano, il paese si è potuto ingrandire in maniera differente, certamente più limitato; le persone che vi abitano, circa 500-600 (su una popolazione attuale di 5600 abitanti circa) si trovano ogni giorno a dover attraversare i binari della ferrovia per potere raggiungere tutti i servizi che Candiolo offre alla cittadinanza: scuole, negozi, uffici comunali e postali, banche, farmacia ecc. 

Questa realtà è rimasta invariata nel tempo anche se di tanto in tanto si parlava di risolvere il problema con la costruzione di sottopassi ciclo-pedonali e carrabili lungo la direttiva di via Orbassano e di via Europa, cioè nelle aree all’interno del paese dove si trovano attualmente i passaggi a livello per superare la suddetta linea ferroviaria. 

Nel 1998 si era arrivati ad una svolta: il Comune di Candiolo (Sindaco Giovanna Bettassa) la ditta Ambrogio S.P.A. e le Ferrovie dello Stato (ora RFI) dopo una lunga trattativa avevano predisposto una convenzione nella quale stabilivano la costruzione, con quote diverse di spesa, da parte dei tre contraenti, di un sottopasso pedonale per permettere alla cittadinanza di oltrepassare i tre binari di via Orbassano senza dover dipendere dal passaggio a livello. Il sottopasso pedonale aveva la funzione di eliminare, durante il giorno, i tempi di attesa dei pedoni nell'attraversamento dei binari. Oggi come allora i treni provenienti da Pinerolo che si fermano nella stazione di Candiolo ostruiscono il passaggio a livello che, quindi, rimane obbligatoriamente chiuso fino a quando i treni non lasciavano la stazione. A questa chiusura forzata, dovuto alle esigenze del traffico ferroviario, si aggiungeva in alcuni giorni della settimana una chiusura per esigenze di “formazione del treno” da parte della ditta Ambrogio. L'accordo come previsto nel 1998 voleva dare ai pedoni la possibilità di passare da una parte all'altra di via Orbassano sempre e comunque, ma aveva anche lo scopo di non danneggiare il traffico veicolare limitando a piccoli intervalli di tempo pre-definiti la chiusura del passaggio a livello per “formazione del treno” da parte della ditta Ambrogio. 

Nel 2001 venivano apportate alla convenzione le ultime migliorie formali prima di renderla definitivamente operativa. Il Comune di Candiolo approvava in Consiglio Comunale il testo definitivo e successivamente comunicava, come anche la ditta Ambrogio, la piena disponibilità alla firma congiunta.

Gli anni intanto passavano e nulla veniva realizzato. Per la “formazione del treno” la ditta Ambrogio usava la stazione di None, il prolungamento di chiusura del passaggio a livello per il traffico proveniente da Pinerolo rimaneva un problema irrisolto.

Nel 2010 l’attivismo della RFI, riguardo al passaggio a livello di via Orbassano, si è nuovamente manifestato in maniera alquanto pressante. La maggioranza del Comune di Candiolo ha informato i cittadini in una riunione pubblica di quanto scorretta ed arrogante fosse il modo di fare delle RFI. “Le RFI - dicevano l'Assessore Melino ed il Sindaco Molino - non vogliono riconoscere quanto hanno approvato e sottoscritto con la firma della convenzione di dieci anni fa”. Per dare forza alla richiesta del Comune di quanto convenuto in convenzione la stessa maggioranza proponeva di creare una Commissione con membri della maggioranza, della minoranza e da rappresentanti di cittadini, per affrontare il problema e cercare di risolverlo. Come minoranza apprezzando questo tentativo e nella costante volontà di collaborare per il bene di Candiolo e dei Candiolesi, abbiamo accettato di fare parte della Commissione.

La prima decisione della Commissione è stata quella di incontrare il responsabile di RFI. Il 21 maggio 2010, in Comune, la Commissione ha incontrato i referenti delle RFI per cercare di conciliare le loro richieste con le esigenze dei cittadini di Candiolo, ma è stata fatta una scoperta che sinceramente ha lasciato, noi membri della minoranza, sconcertati: la famosa convenzione del 1998 non era mai stata firmata dalle Ferrovie dello Stato (RFI) e chi ha amministrato il Candiolo negli ultimi 10 anni non si era accorto di questa mancanza ! Complimenti !.

L'intenzione delle RFI di chiudere i passaggio a livello di via Orbassano e via Europa non è una novità come il Sindaco Molino e la sua maggioranza hanno cercato di far credere a noi ed a tutti i cittadini nella riunione pubblica prima citata: RFI l'8 luglio 2005 aveva inviato al Comune di Candiolo un progetto preliminare per il raddoppio della tratta Torino-Pinerolo in cui si prevedeva la chiusura di entrambi i passaggi a livello e la realizzazione di un sottopasso pedonale di via Orbassano e di un cavalcavia di via Leoncavallo, con partecipazione alla spesa da parte del Comune di Candiolo e della ditta Ambrogio. Di fronte a questa proposta, l'allora Sindaco Costanzo (e tutta la sua maggioranza) aveva dimenticato di confrontarsi con i Candiolesi e di rispondere a RFI. La superficialità con cui è stata trattato questo fatto importantissimo, per il presente e per il futuro di Candiolo, trovava ulteriore conferma nella approvazione della variante n. 3 al Piano Regolatore del 2006, in cui veniva completamente cancellata la possibilità di fare un sottopasso o un sovrappasso in via Leoncavallo. Ancora complimenti !.

La nostra posizione
Da quanto è emerso dall’incontro con i rappresentati delle RFI, la loro disponibilità è quella di fare il sottopasso pedonale di via Orbassano, a patto però che venga chiuso per sempre il passaggio a livello di via Orbassano. In questo modo anche la “formazione dei treni” delle ditta Ambrogio, sarebbe un altro problema finalmente risolto. Per loro ovviamente !. 

Come minoranza non possiamo accettare una tale prospettiva: tutti i cittadini di Candiolo devono potersi muovere allo stesso modo all'interno del paese. Noi non vogliamo due Candiolo. Ci opporremo pertanto a tutte le ipotesi di chiusura di passaggi a livello senza adeguato sistema di collegamento alternativo per pedoni ed autoveicoli.

Non possiamo nel contempo sottovalutare il valore della Ditta Ambrogio per l'economia del nostro paese. La superficialità con cui chi amministra Candiolo da una decina di anni affronta le crescenti problematiche di chi fa impresa ci preoccupa molto. 

... sono sempre le scelte che fanno i cittadini a determinare il futuro del nostro piccolo paese

I consiglieri di minoranza:

Giovanni Adamo, Marco Demichelis, Andrea Loddo, Michele Rollè, Pasqualino Schifano.