Dai Lettori e dalla Stampa


N.B.: in questa pagina sono riportate le domande, con le relative risposte, da chi mi onora della Sua attenzione scrivendomi all'indirizzo di posta: adamo.g@libero.it. 
Qui riporto inoltre anche gli articoli di giornale che riguardano Candiolo con riferimento alla vita amministrativa.





28 Marzo 2011: Treni: Torino-Pinerolo verso il raddoppio.
Quello di seguito riportato è un articolo dell'ufficio stampa della Regione Piemonte del 30 giugno 2009. Si parla di raddoppio della Torino-Pinerolo, di interramento dei binari a Nichelino e della chiusura dei tre passaggi a livello a Candiolo. Leggiamo del Sindaco di Nichelino raggiante per l'interramento. Ed i Sindaco di Candiolo per la chiusura dei tre passaggi a livello cosa dice ? Niente perchè a livello politico non conta niente.

"Firmata la convenzione tra la Regione Piemonte e RFI per la progettazione del raddoppio della ferrovia Torino- Pinerolo e l'interramento della linea nel Comune di Nichelino.

L'accordo prevede che RFI realizzi, con un contributo regionale di 4 milioni e mezzo di euro ripartiti su 3 anni, la progettazione definitiva del raddoppio della linea Torino-Pinerolo e la progettazione preliminare dell'interramento dei binari a Nichelino.

'intervento, inserito nell'atto integrativo dell'accordo di programma quadro "Reti infrastrutturali di trasporto", prevede il raddoppio dell'intera linea ferroviaria verso Pinerolo, oggi a binario unico per 29 dei 30 km per i quali si estende. Sull'intera Torino-Pinerolo sarà realizzato l'adeguamento di tutte le opere d'arte presenti e delle stazioni.Prevista anche la soppressione di 17 passaggi a livello in 9 comuni: Moncalieri, Nichelino (2), Vinovo, Candiolo (3), None (2), Airasca (3), Piscina (3), Frossasco e Pinerolo.

L'interramento dei binari previsto a Nichelino consentirà di eliminare le interferenze al traffico in una zona particolarmente urbanizzata della città. Il progetto riguarda l'area compresa tra il confine comunale verso Moncalieri e l'attraversamento della tangenziale sud di Torino e sarà elaborato dalle Ferrovie sulla base delle indicazioni contenute nello studio di fattibilità già redatto dal Comune di Nichelino.
Un altro passo per la realizzazione di un'opera strategica per le relazioni verso il pinerolese -ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture, Daniele Borioli- Con un investimento di oltre 4 milioni di euro la Regione Piemonte garantisce la progettazione dell'intervento. Si tratta ora di trovare al più presto i finanziamenti per far partire i lavori di un'opera che anche il Governo ha riconosciuto strategica per il Piemonte perché consentirà al territorio di dotarsi di un'infrastruttura moderna, agevole e sicura, eliminando al contempo le interferenze con la viabilità creata da diversi passaggi a livello sulla linea che, oltre a rallentare la circolazione delle auto e dei treni, rappresenta un fattore di rischio sulla viabilità ordinaria.

E' una grande soddisfazione -ha commentato il sindaco di Nichelino,Giuseppe Catizone- frutto della collaborazione di tutti gli enti coinvolti. Comune e Regione hanno fatto la loro parte, ora ci auguriamo che anche il Governo tenga fede agli impegni presi e investa quanto necessario per realizzare l'opera."


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26 Marzo 2011:  Fisco, soluzione francese per la Cgil "Tassa dell'1% solo per i super ricchi"
L'imposta sulle grandi ricchezze ispirata al modello in vigore in Francia colpirebbe appena il 5% della popolazione portando nelle casse dell'erario 18 miliardi di euro l'anno


ROMA - Colpire il 5% più ricco della popolazione italiana con una tassazione straordinaria dell'1% porterebbe nelle casse dell'erario un extra gettito annuale di circa 18 miliardi di euro. E' questa la proposta elaborata dalla Cgil in vista dello sciopero generale del 6 maggio. L'idea elaborata in uno studio del Dipartimento Politiche economiche del più grande sindacato italiano è quella di introdurre una tassa ordinaria sulle grandi ricchezze ispirata al modello francese, con una previsione di imposta mediamente dell'1,0% a carico delle famiglie con una ricchezza complessiva sopra gli 800mila euro. Una mossa in grado come detto di generare un gettito di circa 18 miliardi di euro l'anno.


Nelle stime della Cgil si tratta di una tassa che "colpirebbe solo il 5% più ricco e ricchissimo della popolazione italiana e che non toccherebbe nessun altro ceto e reddito. Sarebbero infatti soggette a tale imposta tutte le famiglie la cui ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, superi gli 800mila euro l'anno al netto dei mutui e delle altre passività finanziarie". Allo stesso tempo, "ne sarebbero esclusi tutti coloro che, pur essendo proprietari di una o più abitazioni, nonché depositi in conto corrente, titoli di Stato o altre obbligazioni, non raggiungano il limite indicato".


Lo studio del sindacato elabora anche delle simulazioni per calcolare nel dettaglio gli impatti della nuova tassa. Ecco alcuni esempi di come agirebbe l'imposta grandi ricchezze basati sui valori contenuti nelle rilevazioni sui bilanci delle famiglie della Banca d'Italia,


1) Una famiglia di lavoratori dipendenti che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini Irpef - è proprietaria di una casa dove abita con un valore di 130.000 euro e detiene 10.000 euro quasi tutti in depositi bancari, con solo un 10% in titoli di stato, obbligazioni e fondi comuni di investimento, per un totale di 140.000 euro di ricchezza netta non sarebbe soggetta all'imposta sulle grandi ricchezze e non pagherebbe niente di più.


2) Una famiglia di pensionati che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini Irpef - è proprietaria di una casa dove abita con un valore di 500mila euro e detiene 250.000 euro in depositi bancari, titoli di stato e obbligazioni, per un totale di 550.000 euro di ricchezza netta non sarebbe soggetta all'imposta sulle grandi ricchezze e non pagherebbe niente di più.


3) Una famiglia di lavoratori dipendenti che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini irpef - è proprietaria di una casa dove abita con un valore di 450.000 euro, un'altra casa con un valore di 250.000 euro ma che paga un mutuo su questa di 20 anni (per un montante di 150.000) e detiene anche 100.000 euro in depositi bancari, titoli di stato, obbligazioni, azioni, partecipazioni, per un totale di 650.000 euro di ricchezza netta non sarebbe soggetta all'imposta sulle grandi ricchezze e non pagherebbe niente di più.


4) Una famiglia di imprenditori e liberi professionisti che - a prescindere dal reddito imponibile ai fini Irpef - è proprietaria di una casa dove abita con un valore di 500.000 euro, un'altra casa con un valore di 300.000 euro e detiene 100.000 euro in depositi bancari, titoli di stato e obbligazioni, azioni e fondi comuni di investimento, per un totale di 900.000 euro di ricchezza netta, pagherebbe: Igr = 900.000 X 1,0% - 8.000 euro (detrazione fissa data dalla soglia) = 1.000 euro.


"Come appare evidente - conclude la Cgil - a subire un aumento del prelievo fiscale non sarebbe il 95% delle famiglie italiane ma solo i ricchissimi e gli ultraricchi, ossia appunto solo un 5% delle famiglie italiane".

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Eco del Chisone 6 ottobre 2010