domenica 10 ottobre 2010

A proposito del nuovo Oratorio


La storia del nuovo Oratorio di Candiolo è lunga. Cercherò di raccontarla con qualche semplificazione. Non voglio richiamare i valori educativi e cristiani che le attività oratoriali trasmettono ad una comunità, mi limito a dire che quando ero ragazzo per me andare all'oratorio era vera gioia, la stessa che ho rivisto nei miei figli quando anche loro andavano all'oratorio vecchio e sofferente di Candiolo. Per una piccola comunità la presenza di un Oratorio attrezzato e funzionale è un elemento che evidenzia attenzione da parte di chi amministra verso i propri cittadini ed i giovani in particolare.


La struttura oratoriale varia molto dalla località e dalle tradizioni e dalla storia del luogo. Solitamente si trova nei pressi della chiesa parrocchiale e dispone di ambienti di vario tipo. Sono presenti spazi ricreativi quali impianti sportivi all'aperto, in particolare campetti da calcio, sale giochi, locali per la catechesi o per riunioni in genere. Gli oratori più moderni sono dotati anche di una sala per le proiezioni, una sala teatro, una sala musica e una cucina.
L'attuale Oratorio di Candiolo in via Deledda NON è così: è un prefabbricato provvisorio con quattro piccoli locali, un campo di basket ed uno prato spelacchiato per giocare a calcio. In pratica solo una pallida copia di quella che dovrebbe essere un vera struttura oratoriale.
Una pubblica amministrazione che vuole bene ai propri cittadini ed ai propri giovani non può essere indifferente a questa mancanza.
Dopo mille richieste la Parrocchia ha ottenuto dal Comune una promessa per un'area nuova. Promessa legata ad uno scambio di aree come se avere l'Oratorio nella nostra comunità fosse solo un capriccio della Parrocchia e di Don Carlo in particolare.
L'area promessa, nella zona ex-Ariagel, è geometricamente irregolare e lontana dalla via che porta alla stazione ferroviaria e quindi dalla Parrocchia, forse nell'intento di nascondere i nostri giovani o per non turbare il sonno di chi ha la villa in viale della Stazione.
Lo scambio di aree prima accennato dovrebbe prevedere: il Comune dà alla Parrocchia un'area per fare un oratorio nella zona ex-Ariagel, in cambio la Parrocchia dà al Comune l'area edificabile vicino alla scuola materna di via Verdi, ed ancora il Comune dà alla Parrocchia l'area dell'attuale Oratorio rendendola edificabile.
Facciamo finta che vada bene e che l'accordo apra prospettive interessanti per la crescita della comunità candiolese (vedi ampliamento scuola materna e scuola elementare con quest'ultima che poi diventerà scuola media), restano lo stesso tanti altri fatti che evidenziano superficialità , incertezze e forse anche mancanza di volontà di fare in fretta ciò che per la comunità è importante, come ad esempio:
  • le convenzioni firmate dal Comune con i due imprenditori,che riempiranno di cemento l'ultima possibilità di verde pubblico del paese, prevedono il rilascio dell'area per il nuovo Oratorio alla conclusione dei lavori di costruzione delle palazzine in progetto e quindi fra tre/cinque anni a partire dal 2009. Se la maggioranza che governa avesse voluto l'oratorio subito avrebbe fatto in modo che l'area per l'Oratorio venisse transennata e messa a disposizione della Parrocchia da subito;
  • poiché ad oggi l'area del vecchio oratorio un'area a servizi, per essere resa edificabile e quindi messa in condizioni paritetiche per lo scambio con l'area della Parrocchia adiacente alla scuola materna è necessario fare una variante al Piano Regolatore;
  • per regolare l'accordo di scambio delle aree tra Comune e Parrocchia deve essere sottoscritta dalle due parti una apposita convenzione. Si vocifera in paese che la bozza predisposta dal Comune preveda l'acquisizione da parte della Parrocchia stessa del Molino Petrinetti e la cessione di alcune stanze in uso al Comune, per essere utilizzate dal Consorzio Socio Assistenziale dopo la ristrutturazione del Mulino a spese della Parrocchia. Nella stessa convenzione pare che il Comune indichi il ricorso al Tar da parte di un privato cittadino, dello scorso 2009, quale possibile evento, che indipendentemente dalla volontà delle parti, potrebbe rendere non realizzabile quanto previsto nell'accordo. Ma se il ricorso al Tar fa riferimento a circostanze indipendenti dall'area dell'oratorio perchè indicarlo nel documento di accordo quale elemento di disturbo ? Perchè si possono costruire le case (vedi colate di cemento) senza essere disturbati dal ricorso al Tar del privato ed invece per fare l'Oratorio il ricorso al Tar disturba ? Perchè la Parrocchia deve impegnare un'area edificabile senza certezza di avere un'area di pari valore in cambio?. Sembra quasi che il Comune faccia riferimento al ricorso al Tar del privato cittadino per essere nelle condizioni in qualunque momento di annullare l'accordo senza che nessuna delle parti possa rivendicare qualcosa.
Di fronte a tutte queste problematiche irrisolte da anni ed ai capricci di amministratori per caso, perchè la Parrocchia continua ad aspettare anziché mantenere la propria area edificabile adiacente alla scuola materna e costruisce il nuovo Oratorio in via Deledda dove è l'attuale vecchio ?.
Perchè i Comuni a noi vicini come None, Piobesi e Vinovo sono riusciti negli anni a creare strutture oratoriali consoni allo scopo ed invece Candiolo non riesce nemmeno a trovare un'area per l'oratorio di dimensioni e geometria adeguata ?. Non è solo frutto del caso
... sono sempre le scelte che fanno i cittadini a determinare il futuro di un paese ...

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