Premetto che il sottoscritto non era presente per precedente impegno, ma proprio in virtù di questo fatto, la scorrettezza di queste persone e in particolare di quella che si è “attaccata” al collo del mio collega, è ancora maggiore: sarebbe quindi doveroso che durante il prossimo Consiglio comunale “qualcuno” chiedesse pubblicamente scusa per l’accaduto visto che un fatto di tale gravità non è civilmente accettabile.
Andando oltre questo increscioso
incidente, sarebbe utile che l’attuale maggioranza alla guida del paese la
smettesse di avere paura dei fantasmi o peggio di un blog…quello appunto
di Giovanni Adamo. I loro continui
riferimenti negli articoli dell’Eco del Chisone o del Mercoledì contro la
nostra Lista Civica sono risibili quanto le medesime battute fatte al
sottoscritto in occasione della riunione del Comitato per il raddoppio della
linea ferroviaria del 14 aprile 2012: vista la loro attenzione per quanto pubblicato sul blog è inutile che
continuino ad attaccare e a chiedere di non utilizzare un sistema di
comunicazione ormai utilizzato a tutti i livelli.
Ricollegandomi, infine, all’ultimo
ironico articolo di Adamo sul Blog, concernente la presenza di una sola
minoranza nel paese, vorrei sottolineare che ognuno, comprese le coalizioni
politiche, raccolgono ciò che seminano. Dal 1989, data della fine della Guerra
Fredda, in poi il comune di Candiolo ha visto, in sostanza, la continua
contrapposizione tra una Sinistra e un Centro (anni ’90); un centro - Sinistra
e centro - Destra (nell’ultimo decennio) che hanno mantenuto il paese in un
perenne immobilismo senza grandi miglioramenti, ma soprattutto senza idee;
diventa quindi abbastanza evidente scherzare sul fatto che anche in questi
ultimi tre anni, una determinata minoranza abbia volutamente non proposto
alcuna miglioria al paese, presentando mozioni solo quando richiesto dalla
Lista Civica. Essere minoranza è spesso molto demotivante perché i numeri
comunque sono sempre a vantaggio della maggioranza; esserlo senza proporre,
tuttavia, alcuna idea migliorativa per il paese è spesso sintomatico anche di
una evidente mancanza di volontà nel cambiare.
Marco Demichelis
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