Candiolo
è uno di quei Comuni che hanno aumentato l’aliquota base dell’IMU da 0,76 a
0,90 perché come affermato nel corso del Consiglio Comunale del 21 maggio 2012
dall’Assessore al Bilancio (e vicesindaco) Tubiello e dal Sindaco Molino, l’aliquota base indicata dal decreto Monti
non è sufficiente a garantire le entrate necessarie per far fronte alle spese
correnti. La motivazione per Sindaco e Vicesindaco è la diminuzione dei
trasferimenti dello Stato a cui la parte IMU di competenza delle casse comunali
non è in grado di pareggiare per 160 mila euro. Ed ecco la brillante soluzione:
recuperare questi 160 mila euro aumentando l’aliquota base passando appunto
dallo 0,76 allo 0,90 per cento.
Ma a
chi va a colpire questo aumento ?. Tutti gli altri immobili quali le seconde
case, garage – magazzini – tettoie (oltre l’uno per tipo che potrebbe far parte
dell’abitazione principale), laboratori, palestre, capannoni industriali,
uffici, negozi, i terreni agricoli.
E
tagliare le spese correnti ? l’assessore
Tubiello “ non ci ha dormito per molte notti” ma poi non c’è l’ha fatta. Ed in
Sindaco ? e gli altri assessori ? ed i consiglieri di maggioranza ? Tutti
presenti in Consiglio Comunale ma tutti immersi nei propri pensieri.
Se io fossi stato al loro posto, l’aliquota non sarebbe cambiata. Nel corso del Consiglio Comunale sopra citato ho promesso che in occasione della presentazione del bilancio di previsione avrei fatto vedere quali potevano essere le spese correnti da tagliare.
Se io fossi stato al loro posto, l’aliquota non sarebbe cambiata. Nel corso del Consiglio Comunale sopra citato ho promesso che in occasione della presentazione del bilancio di previsione avrei fatto vedere quali potevano essere le spese correnti da tagliare.
Con
il Consigliere Demichelis abbiamo presentato l’emendamento di seguito
riportato. Non è di certo l’unico modo possibile per risparmiare 160 mila euro.
E’ difficile per la minoranza entrare nello specifico di ogni voce, manca il
dettaglio dell’esigenza e questo rende difficile ipotizzare le priorità. Ci
siamo limitati ad indicare i settori dove i tagli andrebbero, secondo noi,
comunque fatti. Nello specifico abbiamo proposto:
-
la
riduzione dei costi della politica con limitando il numero degli assessori a
soli 4 (coerentemente a quanto previsto a partire dal prossimo mandato) ed
azzerando il gettone di presenza dei Consiglieri Comunali;
-
la
riduzione dei costi del personale modificando la struttura organizzativa e
passando da sei responsabili di servizio a soli tre. L’attuale organizzazione
risale ancora al 1996 ed era stata attuata in modo sperimentale dal sottoscritto
nell’allora funzione di Assessore del Personale. Erano altri tempi e le
sperimentazioni non possono durare per sempre soprattutto se non sono più in
termini economici sostenibili. Sono molti i Comuni che per ridurre i costi del
personale hanno fanno ricorso alla riorganizzazione interna;
-
riduzione
del fondo di riserva all’interno del minimo e massimo previsto all’art. 16 del
Testo Unico degli Enti locali;
-
riduzione
del 10% di tutte le spese per acquisto beni di consumo e/o materie prime.
Questa riduzione nasce dalla necessità di porre fine al continuo aumento
annuale. Deve essere un obiettivo nel suo totale, con eventuali aggiustamenti in
funzione della singola esigenze;
-
riduzione
delle prestazioni di servizio in ambito segreteria, ufficio tecnico, polizia municipale, cimitero, sport, viabilità
asilo nido, anziani al mare;
-
inserimento
di una quota destinata al Commercio attualmente non prevista.
-
aumento
delle entrate a parziale compensazione delle spese per il riscaldamento degli
impianti sportivi e del Centro d’Incontro;
-
aumento
delle entrate relative alle attività
della Polizia Municipale.
Segue
Emendamento al Bilancio di Previsione 2012 presentato l’11 giugno 2012.
Nessun commento:
Posta un commento