martedì 12 giugno 2012

Proposto alla maggioranza emendamento al bilancio 2012 per non aumentare l'aliquota base IMU da 0,76 a 0,90 %

Il prossimo 18 giugno scade il termine di pagamento della prima rata IMU. Ho sperato in una proroga così come si era ventilato, ma la data del 18 giugno risulta confermata. L’IMU non è come l’ICI. E’ una tassa più onerosa che giunge in un momento difficile per tutte le famiglie. 

Il costo della vita in continuo aumento, il lavoro sempre più precario, la disoccupazione giovanile che cresce, gli artigiani e gli imprenditori in gravi difficoltà di liquidità. Certamente ritornerà il sereno, intanto però è molto dura. Serviva una tassa sul bene più importante per ciascuna famiglia ? io ho dei dubbi, ci sono tanti altri ambiti dell’economia nazionale dove era forse più opportuno intervenire per realizzare uno degli obiettivi di questo governo: l’equità. Un altro elemento di iniquità è quello di lasciare ai Comuni la possibilità di variare l’aliquota base. E così due Comuni vicini, due territori con le stesse problematiche, applicano tariffe in modo completamente diverso. Poco importa se i soldi dell’IMU della prima casa rimangono ai Comuni. I Comuni meno virtuosi e meno attenti alle problematiche dei cittadini aumenteranno le aliquote e magari quelle di cui la metà andrà allo Stato, quali ad esempio le seconde case, i negozi, i terreni.

Candiolo è uno di quei Comuni che hanno aumentato l’aliquota base dell’IMU da 0,76 a 0,90 perché come affermato nel corso del Consiglio Comunale del 21 maggio 2012 dall’Assessore al Bilancio (e vicesindaco) Tubiello  e dal Sindaco Molino,  l’aliquota base indicata dal decreto Monti non è sufficiente a garantire le entrate necessarie per far fronte alle spese correnti. La motivazione per Sindaco e Vicesindaco è la diminuzione dei trasferimenti dello Stato a cui la parte IMU di competenza delle casse comunali non è in grado di pareggiare per 160 mila euro. Ed ecco la brillante soluzione: recuperare questi 160 mila euro aumentando l’aliquota base passando appunto dallo 0,76 allo 0,90 per cento.

Ma a chi va a colpire questo aumento ?. Tutti gli altri immobili quali le seconde case, garage – magazzini – tettoie (oltre l’uno per tipo che potrebbe far parte dell’abitazione principale), laboratori, palestre, capannoni industriali, uffici, negozi, i terreni agricoli.

E tagliare le spese correnti ?  l’assessore Tubiello “ non ci ha dormito per molte notti” ma poi non c’è l’ha fatta. Ed in Sindaco ? e gli altri assessori ? ed i consiglieri di maggioranza ? Tutti presenti in Consiglio Comunale ma tutti immersi nei propri pensieri.

Se io fossi stato al loro posto, l’aliquota non sarebbe cambiata. Nel corso del Consiglio Comunale sopra citato ho promesso che in occasione della presentazione del bilancio di previsione avrei fatto vedere quali potevano essere le spese correnti da tagliare.

Con il Consigliere Demichelis abbiamo presentato l’emendamento di seguito riportato. Non è di certo l’unico modo possibile per risparmiare 160 mila euro. E’ difficile per la minoranza entrare nello specifico di ogni voce, manca il dettaglio dell’esigenza e questo rende difficile ipotizzare le priorità. Ci siamo limitati ad indicare i settori dove i tagli andrebbero, secondo noi, comunque fatti. Nello specifico abbiamo proposto:
-       la riduzione dei costi della politica con limitando il numero degli assessori a soli 4 (coerentemente a quanto previsto a partire dal prossimo mandato) ed azzerando il gettone di presenza dei Consiglieri Comunali;
-       la riduzione dei costi del personale modificando la struttura organizzativa e passando da sei responsabili di servizio a soli tre. L’attuale organizzazione risale ancora al 1996 ed era stata attuata in modo sperimentale dal sottoscritto nell’allora funzione di Assessore del Personale. Erano altri tempi e le sperimentazioni non possono durare per sempre soprattutto se non sono più in termini economici sostenibili. Sono molti i Comuni che per ridurre i costi del personale hanno fanno ricorso alla riorganizzazione interna;
-       riduzione del fondo di riserva all’interno del minimo e massimo previsto all’art. 16 del Testo Unico degli Enti locali;
-       riduzione del 10% di tutte le spese per acquisto beni di consumo e/o materie prime. Questa riduzione nasce dalla necessità di porre fine al continuo aumento annuale. Deve essere un obiettivo nel suo totale, con eventuali aggiustamenti in funzione della singola esigenze;
-       riduzione delle prestazioni di servizio in ambito segreteria, ufficio tecnico,  polizia municipale, cimitero, sport, viabilità asilo nido, anziani al mare;
-       inserimento di una quota destinata al Commercio attualmente non prevista.
-       aumento delle entrate a parziale compensazione delle spese per il riscaldamento degli impianti sportivi e del Centro d’Incontro;
-       aumento delle entrate  relative alle attività della Polizia Municipale.

Segue Emendamento al Bilancio di Previsione 2012 presentato l’11 giugno 2012.






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