mercoledì 14 dicembre 2011

Il progetto Corona Verde

Il progetto Corona Verde integra l’idea della “corona di delitie”, proposta all’inizio del ‘600 dal Castellamonte con riferimento alla costellazione delle dimore sabaude attorno a Torino, con l’idea della “cintura verde”, largamente frequentata dall’urbanistica europea del XX secolo.


La Corona, oltre a configurarsi come un grande sistema di spazi verdi capace di salvaguardare e connettere i grandi valori che ancora caratterizzano l’area torinese, deve costituire anche lo strumento per:
  • dare continuità alla rete ecologica regionale e provincia le tramite la connessione e la valorizzazione delle aree naturalistiche e fluviali, la tutela degli spazi aperti agricoli e periurbani; 
  • per creare un sistema di aree verdi connesse fra loro e con il sistema delle Regge sabaude in un percorso di oltre 90 km mediante ciclopiste, ciclostrade, greenways e strade rurali; 
  • per garantirne una fruibilità integrata a tutti i cittadini. 
Il percorso attuativo del progetto Corona Verde avviene attraverso un processo di governance che utilizza strumenti di coinvolgimento, di comunicazione e di collaborazione per la progettazione, la gestione e la manutenzione dell’infrastruttura verde tra Enti e comunità locali, utenti o operatori, secondo gli indirizzi della partecipazione e l’integrazione delle attività pubblico-private.

La Regione Piemonte sostiene l’avvio del progetto con un finanziamento par a 10 milioni di Euro del Programma Operativo Regionale FESR (Asse III: Riqualificazione territoriale - Attività III.1.1 Tutela dei beni ambientali e culturali).

Il programma prevede un governo partecipato del progetto: è già attiva una Cabina di Regia supportata da una Segreteria tecnica in cui sono coinvolti, oltre alla Regione e alla Provincia di Torino, anche il Politecnico e le rappresentanze territoriali di 89 comuni attraverso i comuni capofila (Torino, Chieri, Nichelino, Rivoli, Settimo Torinese, Venaria Reale).

Dopo la firma di un Protocollo d'intesa (28 ottobre 2010) ciascun Comune capofila ha presentato alla Cabina di Regia della Corona Verde il 15 Febbraio 2011 programmi e progetti d'intervento (masterplan) approvati da parte di tutti i soggetti coinvolti nell'ambito di competenza. Nel caso specifico nel masterplan d'ambito Sud, con Comune capofila Nichelino, i programmi d'intervento individuati sono sei:

Programma di interventi A: Valorizzazione ambientale e fruibilità della fascia fluviale del Sangone;
Programma di interventi B: Potenziamento della connessione ambientale e fruitiva Dora Sangone attraverso i laghi di Avigliana;
Programma di interventi C: Recupero di criticità ambientali e potenziamento dell'accessibilità a Monte San Giorgio;
Programma di interventi D: Potenziamento della fascia fluviale del Chisola e valorizzazione del territorio agricolo circostante;
Programma di interventi E: Ripristino ed integrazione delle connessioni storiche del compendio Stupinigi-Drosso con il Po e il Chisola;
Programma di interventi F: Recupero e valorizzazione naturalistica e fruitiva della fascia del Po.

Quello che interessa Candiolo è il programma di interventi E ed in particolare la scheda progetto 6 che vede coinvolti quali enti proponenti e beneficiari: Piossasco, Volvera, None, Piobesi Torinese, Candiolo, Regione Piemonte ed Ente Parco di Stupinigi.

Gli interventi previsti per Candiolo sono:

  • n. 3e : sistemazione rotta 3 da None a Cascina Parpaglia; 
  • n. 4e : sistemazione rotta 1 da N Cascina Parpaglia verso Palazzina di Caccia; 
  • n. 5e : sistemazione rotta 2 da Cascina Parpaglia a Cascina Pignere; 
  • n. 6e : sistemazione rotta 4 da Cascina Pignere a circonvallazione di Candiolo. 
 Il costo presento di queste opere è di circa 350-400 mila euro di cui 200-250 mila euro finanziabili.Gli altri circa 150 mila euro devono essere cofinanziati (dal Comune di Candiolo)
 

Guardando le tavole risulta che gli interventi 3e, 4e, 5e sono distanti da Candiolo. Il tratto che si avvicina al nostro paese è il 6e. Attenzione: questo tratto è a circa due/tre di km dalla zona del passaggio a livello del terminal di Ambrogio (da questo passaggio a livello al tratto 6e sulle mappe è segnato il tratto 19e ed il tratto 7e entrambi indicati come esistenti ma da sistemare). Ma come si arriva nella zona del passaggio a livello del Terminal di Ambrogio ? Naturalmente con una pista ciclabile disegnata nelle mappe con partenza del centro paese. Nelle mappe questa pista esiste fino ad oltre la strada che da via Torino porta nella zona del Terminal Ambrogio e poi per circa un km oltre alla zona del relativo passaggio a livello.

Nel programma di interventi D (scheda progetto 7) è invece previsto, tra altri, il
 tratto:
  • n. 21e : collegamento ciclopedonale con rete ciclabile di Candiolo (per circa un km con costo previsto di circa 100 mila euro) 
Il tratto 21e ha anche lo scopo di collegarsi lateralmente con le rotte di caccia 5e, 6e, 14e del progetto 6. La connessione è prima della strada che porta al Terminal Ambrogio arrivando dalle Torrette di Vinovo. Come detto prima nelle mappe è segnata come esistente la pista ciclopedonale che dalla 21e arriva al centro di Candiolo (rete ciclabile di Candiolo). In realtà manca anche quello che è indicato come esistente !. Sindaco Molino ed Assessore Osella voi cosa dite oltre a spararle sempre più grosse ?. 


Morale: questa maggioranza con Sindaco Molino ed Assessore Osella continuerà a parlare di Piste Ciclabili
ancora per anni senza concretizzare niente.




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