sabato 3 settembre 2011

Liberate Francesco Azzarà

Francesco Azzarà è stato liberato il 16 dicembre 2011.
Di seguito è riportata la mail che Marina Castellano ha inviato al Sindaco ed ai capigruppo per chiedere al Comune di Candiolo di aderire all’appello di Emergency di mobilitarsi per la liberazione dell’operatore umanitario Francesco Azzarà, sequestrato a Nyala, in Darfur, il 14 agosto scorso.

Molti Enti Locali (Torino, Piacenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Regione Toscana, Regione Calabria, ecc) hanno esposto la foto di Francesco in bella vista per chiedere tutti insieme, cittadini, media ed istituzioni, uniti e a voce alta, di liberarlo al più presto. Marina ha fornito al Sindaco di Candiolo la foto di Francesco nella speranza che anche a Candiolo venga al più presto esposta. Come cittadino e come capogruppo mi associo alla sua richiesta.


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Questa mia è per sollecitare la richiesta di esporre sul palazzo comunale che voi riterrete più opportuno (sarebbe molto utile fosse in bella vista!), la fotografia di Francesco Azzara.

Mi permetta di ripercorrere le tappe di questa terribile vicenda partendo proprio dalla presentazione di Francesco.

Francesco Azzara è un ragazzo di 34 anni originario di Motta San Giovanni ( Reggio Calabria), da un anno opera con l'associazione Emergency in qualità di logista.

Una vita da logista cioè da "uomo ovunque". Nel centro pediatrico di Nyala, l'unico gratuito di tutto lo Stato che fa parte della repubblica sudanese, ci sono quattro "internazionali" (oltre a una settantina di lavoratori "locali"): tre sono medici, il quarto è proprio lui, Francesco, l'amministratore che gestisce tutta la contabilità e il personale. Dal racconto dei suoi colleghi: "A volte lo prendiamo un po’ in giro per la precisione che mette in ogni cosa che fa - dice Michaela Franz, infermiera e coordinatrice dei programmi, da 11 anni con Emergency (Cambogia, Sierra Leone, Panjshir, e Darfur) - perché per citare un suo modo di esprimersi, gli piace fare tutto 'a modo'. Appena si può staccare dai conti, dal computer, dall’ufficio e dal suo lavoro, Francesco viene in reparto. Ha bisogno di vedere i pazienti per dare un senso al suo lavoro d'ufficio e, se riesce a strappare un sorriso a qualche bambino, se ne torna più contento al suo computer. Negli ospedali spesso si parla solo di medici e infermieri. Ingiustamente: la figura del logista è fondamentale. Senza di lui l'ospedale non va avanti. C’è da fare la spesa, le riparazioni, da pagare i salari per lo staff locale, fare il controllo del personale, i contratti, tenere contatti con le varie autorità, occuparsi di tubature e generatori in Paesi dove luce e acqua non sono garantite. E mille altre cose". 

Il 14 agosto, alle ore 17.00 locali, Francesco è stato prelevato a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l'aeroporto della città. Da quel momento l'associazione Emergency, la Farnesina, il Governo sudanese sono al lavoro per poter riportare a casa salvo Francesco. Al momento purtroppo non ci sono molte notizie al riguardo e comunque le poche, rilasciate con la dovuta cautela vista la delicatissima situazione.

Per questo motivo EMERGENCY chiede ai cittadini, ai media e alle istituzioni italiane di mobilitarsi per la sua liberazione, esponendo la foto di Francesco sui palazzi delle istituzioni, partecipando e rilanciando le iniziative che EMERGENCY organizzerà.

Permettendomi di sollecitare con urgenza una vostra attivazione, certa dell'attenzione che Lei Sig. Sindaco e il Consiglio Comunale tutto, da sempre attivo e sensibile alle politiche di pace, vorrete dare a questa drammatica vicenda, resto in attesa di un vostro riscontro.

Per qualsiasi informazione riguardo alla stampa della fotografia potrete rivolgervi a www.emergency.it o al referente Emergency per Torino Mauro Carazzato di cui ho allegato contatto nella mail precedente.

A Lei e al Consiglio tutto porgo distinti saluti.

Marina Castellano.

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Grazie a Marina per la sua attenzione e sensibilità verso chi rischia la vita per dare agli altri aiuto e speranza.

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