mercoledì 5 ottobre 2011

Consiglio Comunale del 30 settembre 2011: la premessa dell'Assessore Melino

Durante il Consiglio Comunale del 30 settembre 2011 sono state discusse quattro interpellanze.
Prima di parlare del contenuto mi soffermo sulla premessa, polemica e sbagliata sia nel modo che nel contenuto, che l'Assessore Melino con tono di rimprovero ha regalato alla minoranza ed al pubblico presente in sala consiglio.

Anzitutto che cosa è una interpellanza consiliare: è una domanda scritta con cui uno o più consiglieri si rivolgono al Sindaco o alla Giunta Comunale per conoscere i motivi della posizione assunta da chi amministra (la maggioranza) in merito a questioni di particolare rilievo. A rispondere in funzione dell'oggetto e delle competenze assegnate dal Sindaco sono: il Sindaco stesso o un Assessore o un consigliere delegato da parte del Sindaco.
L'interpellanza NON PUO' avere come oggetto una domanda che implica una scelta politica. Tutte le scelte in Consiglio Comunale vanno votate. Ed infatti quando si vuole proporre una scelta politica, da sottoporre a successiva votazione, si presenta una mozione  e non un'interpellanza.

L'oggetto dell'interpellanza ha sempre come riferimento decisioni politiche precedentemente deliberate dallo stesso Consiglio Comunale (siano esse regolamenti, convenzioni, piano regolatore, bilanci di previsione, linee programmatiche di mandato, ecc.) o previste da leggi regionali e nazionali. Ciò che si chiede è il modo con cui la decisione politica viene messa in atto. Ciò che interessa non è come il tecnico del Comune si organizza per fare una determinata cosa, ma se ciò che si produce coincide con le aspettative che hanno motivato la decisione politica. Per rendere l'idea e semplificando al massimo la complessità, nell'interpellanza il Consigliere non chiede quale piattaforma informatica usa il tecnico del Comune, con quale stampante fa le stampe, quante ore impiega al computer, se ci lavora il mattino o il pomeriggio, ma viceversa eventuali differenze tra quanto da indirizzo politico e quando in progetto (perchè ad esempio 8 locali anziché 10, perchè un bagno anziché due). A queste domande l'Assessore deve rispondere preparando lui stesso la relazione di risposta senza far perdere tempo al tecnico e senza poi leggerla in Consiglio Comunale sbagliando tono e punteggiatura come se fosse capitato lì per caso. I vantaggi sarebbero molteplici: l'Assessore che fa l'Assessore, il tecnico che non perde tempo in relazioni non funzionali al suo lavoro, il tecnico che non perde le serate ad ascoltare il Consiglio Comunale per rispondere al bisogno (come succede quando l'Assessore al bilancio nonché Vicesindaco deve presentare qualcosa a riguardo il bilancio con la ragioniera presente in sala: Vicesindaco Tubiello faccia uno sforzo e cerchi di capirci qualcosa invece di continuare a fare finta. E' lei l'Assessore o la ragioniere ?).

Ritornando alla premessa prima delle risposte alle interpellanze, l'Assessore Melino, nel dimostrare tutta la sua confusione nel ruolo, ha detto più o meno: “quasi tutte le interpellanze che presenta la minoranza sono di tipo tecnico e mai politiche, nel caso specifico di oggi della quattro interpellanze in discussione almeno tre sono di natura tecnica. Nella preparazione della risposta io (Assessore Melino) mi avvalgo dalla competenza tecnica del responsabile dell'ufficio tecnico. Alla lettura della mia (sempre Assessore Melino) relazione segue la replica tecnica della minoranza (nel caso specifico il riferimento è il Consigliere Rollè) a cui io (Assessore Melino) faccio fatica a replicare dando l'impressione di scarsa conoscenza”. Voglio tranquillizzare l'Assessore Melino perchè la minoranza ed il pubblico che segue il Consiglio Comunale della sua non competenza sono già al corrente. Nei primi mesi del mandato era giustificata adesso dopo due anni e mezzo è evidente la mancanza di volontà nello studio e la mancanza di attitudine verso una tematica complessa ma non impossibile. Di solito quando uno non riesce ad essere all'altezza del compito assegnato preferisce rinunciare per lasciare ad altri più portati di fare meglio. Nelle aziende private la scelta in realtà non esiste: quando uno non è portato a fare quello per cui è pagato viene spostato ad altra mansione o consigliato a cercarsi un altro lavoro. Anche in alcune pubbliche amministrazione è così. Il Sindaco toglie le deleghe e le riassegna. Già il Sindaco!. Certo che se anche il Sindaco non sa che cosa sta facendo tutto si complica. Però il Sindaco e gli Assessori a Candiolo percepiscono una indennità lorda mensile rispettivamente di 2.582,00 euro e 346 euro (per il vicesindaco di 384 euro). La competenza è un obbligo nel volontariato a maggior ragione dovrebbe esserlo quando si è pagati per la funzione svolta. A Candiolo forse non è così e non solo da quando il Sindaco è Molino.

Alla premessa dell'Assessore Melino ho cercato di dire ciò è riportato nel Testo Unico degli Enti Locali (d.ls 267/2000). Ossia che: la Giunta è un organo collegiale composto dal Sindaco, che ne è anche Presidente, e da un numero di assessori, stabilito dallo statuto comunale. Nei comuni con popolazione pari o superiore a 15.000 abitanti gli assessori sono nominati anche al di fuori dei componenti del Consiglio poiché secondo l'art. 64 del Testo Unico in questi comuni la carica di assessore è incompatibile con quella di consigliere e quindi se un consigliere viene nominato assessore cessa dalla carica di consigliere all'atto dell'accettazione della nomina. Nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti gli Assessori sono nominati all'interno del Consiglio Comunale, salvo che lo statuto preveda la possibilità di nominarli anche al di fuori. Questa “anomalia” o “semplificazione” difatti genera nel consigliere Assessore un doppio cappello in funzione del punto in discussione in Consiglio Comunale. Questo doppio cappello è ciò che crea confusione al valoroso sig. Melino. In pratica quando il punto in discussione impone una scelta di indirizzo politico il sig. Melino è un consigliere, viceversa quando il punto in discussione tratta l'attuazione di una precedente scelta di indirizzo il sig. Melino è Assessore. Purtroppo non si può governare e mettere in atto una scelta di indirizzo se non si conosce a fondo la materia trattata. Peraltro se non fosse così non ci sarebbe distinzione tra Consigliere ed Assessore e non ci sarebbe motivo per retribuire la professionalità dell'Assessore in modo decisamente più elevata rispetto al Consigliere.

Ma quali sono i compiti di un Assessore ? Sempre dal testo unico l'art. 48 del Testo Unico degli Enti Locali l'Assessore, per il settore specifico a cui è stato delegato, collabora con il Sindaco nel governo del Comune, compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo e di controllo politico amministrativo, collabora con il Sindaco nell'attuazione degli indirizzi generali del Consiglio; riferisce annualmente al Consiglio sulla propria attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso, adotta i regolamenti sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio.

Per esercitare un'azione di governo e di controllo politico amministrativo bisogna per forza entrare nel merito tecnico di ciò che il dirigente o il responsabile dovranno fare per realizzare con le proprie risorse e con il proprio budget ciò che il Consiglio Comunale ha deliberato. Non entrare nel merito tecnico vuol dire lasciare al dirigente o al responsabile l'onere di controllare se stesso nella gestione amministrativa, finanziaria e tecnica con conseguente perdita del controllo da parte di chi per mandato dovrebbe esercitarlo. Questo è il motivo perchè ho chiesto all'assessore Melino di lasciare l'incarico a chi ha le conoscenze tecniche necessarie al ruolo o a chi ha voglia di imparare in fretta sia esso interno all'attuale maggioranza o al di fuori del Consiglio Comunale.
L'Assessore Melino, con il garbo che lo contraddistingue, mi ha detto di “lavarmi le orecchie” perchè lui aveva detto che alle interpellanze risponde leggendo la relazione del tecnico e che le dispiaceva solo non poter ribadire eventuali osservazioni aggiuntive. Le mie orecchie sono pulite ed a prescindere dell'offesa personale che voglio riscontrare nel verbale, confermo il mio pensiero: non abbiamo un Assessore alla Urbanistica, Edilizia Privata, Viabilità Trasporti.  Il  Testo Unico degli Enti Locali va letto e capito. A me interessa la relazione del tecnico ma vorrei essere certo che chi amministra eserciti con competenza la funzione di governo e di controllo politico amministrativo come previsto dalla legge.. In caso contrario non vedo perchè un Assessore che non fa l'Assessore deve percepire una qualunque indennità.

Concludo aggiungendo che. contrariamente a quello che molti dell'attuale maggioranza continuano a dire, io non ho rancore con nessuno ne tantomeno sono ferito per la mancata elezione. Semplicemente esprimo il mio punto di vista e quindi ciò che secondo me è utile per la nostra comunità. Esprimere il mio punto di vista è un mio dovere verso me stesso e verso i Cittadini che mi hanno votato. Se ho chiesto al Sindaco ed agli Assessori Melino, Tubiello, Zucca e Pellegrini di dimettersi è perchè a mio parere con la loro approssimazione ed il loro modo bizzarro di esercitare la propria funzione stanno creando più danni che vantaggi. Non ho mai detto la stessa cosa per gli Assessori Osella, Agostini e per il dimissionario Porcu.

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