La piazza si domandava a che punto è
il nuovo Oratorio. La risposta al pubblico è arrivata domenica 2
ottobre durante la messa delle 10,30.
E' stato presentato il progetto
in Comune e dopo qualche andate e ritorno dalla Parrocchia al
Comune stesso è stato sottoposto alla Commissione Igienico Edilizia che ha
espresso il suo parere positivo.
Il mio pensiero sul nuovo Oratorio l'ho
già espresso e non voglio più ripeterlo. Questi ringraziamenti
reciproci da Don Carlo alla maggioranza e dalla maggioranza a Don
Carlo mi sembrano la celebrazione massima della retorica. Hanno fatto
insieme una scelta penosa che ora cercano di condividere con i
Candiolesi. In ogni circostanza spiegheranno che quella era la scelta
migliore, che il recupero del vecchio Mulino una occasione unica, che
con la trasformazione dell'ex Ariagel da area industriale ad area
edificabile i cittadini candiolesi hanno colto una grande occasione. Noi sappiamo che i Cittadini in tutto questo non sono stati nemmeno presi in considerazione. Noi sappiamo che per il nuovo Oratorio c'erano molte altre opzioni più idonee per fare un Oratorio bello e funzionale come in altri paesi vicini al nostro. Si dice che "la memoria è un filo di capello" per dire che con il tempo tutto si dimentica e così chi arriverà a Candiolo nel futuro, compresi i nostri ragazzi che diventeranno grandi, penseranno che il nostro paese era brutto dalla nascita e non che a renderlo brutto sia stato chi lo ha amministrato. Io conosco Candiolo da 17 anni e posso certificare che negli ultimi 11 anni non è stato fatto pochissimo ed il pochissimo pure bruttissimo. Se leggo i libri del passato scopro che a Candiolo c'era un Castello, c'erano spazi verdi e fabbriche che davano lavoro e lustro alla cittadina. Di tutto questo non è rimasto più niente e non solo per colpa dell'evoluzione. Se in altri paese ritrovo il centro, le stradine strette con i negozi, il castello e la villa comunale vuol dire semplicemente che Candiolo non ha avuto la fortuna di avere amministratori in grado di mantenere la bellezza che la storia le aveva regalato. Sono tanti ormai gli anni che sono i cittadini a scegliere da chi farsi amministrare. Sarebbe ora di scegliere non per amicizia me per capacità. In qualche Comune vicino al nostro ci sono riusciti. Noi a Candiolo NO. Non basta passeggiare in piazza o dare pacche sulle spalle a chi capita al bar, ci vogliono idee, ci vuole coraggio e determinazione, ci vuole voglia di fare, ci vuole l'umiltà di studiare e la curiosità per capire.
I giornali e la televisione ci
raccontano ogni giorno della nostra situazione economica nazionale e
delle indispensabili manovre economiche di questa estate utili per
salvarci dal disastro. Pazienza pagheremo noi cittadini il conto
dell'inefficienza e dell'egoismo politico di questi anni. Lo
pagheranno soprattutto i nostri figli sempre più precari e sempre
più disoccupati. Inefficienza ed egoismo sono i due mali che
uccidono il futuro e la speranza. A Candiolo non è diverso. Il
perimetro cambia ma l'inefficienza e l'egoismo sono dello stesso
livello di chi ci governa a livello nazionale. I nostri figli si
ritroveranno un Oratorio tra le case ed avranno il diritto di
chiedere ad ognuno di noi ”ma papà e mamma perchè avete
contribuito a costruire dei campi di gioco soffocati dalle case ?”
non troveranno risposta, balbettando qualcosa diremo che eravamo presi dal lavoro, dalla famiglia e dal dovere di crescerli, pur convinti che per farli crescere bene dovevamo anche pensare dove mandarli a giocare. Non vi viene un brivido nel pensare che a Candiolo i nostri figli per giocare hanno l'Oratorio tra le case ed il Centro d'Incontro !!.
Abituiamoci a guardare con sospetto la
retorica. Sforziamoci ad essere più coraggiosi e prima di affondare
completamente cerchiamo di capire meglio che cosa ci succede intorno.
Con ottimismo e fiducia cerchiamo di cambiare tutto. Dalle prossime
elezione proviamo insieme a non sbagliare più. Guardiamo in faccia i
candidati: non importa se siano nostri amici ma solo che siano capaci, che hanno voglia di fare e che siano onesti.
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