venerdì 10 febbraio 2012

Nun Te Regghe Più: proposta di legge di iniziativa popolare. FIRMA ANCHE TU

Il 29 settembre 2011 un gruppo di normali cittadini, SENZA NESSUN COLORE POLITICO DI PARTITO, ha depositato alla Corte di Cassazione a Roma, una proposta di legge di iniziativa popolare per ridurre gli stipendi dei parlamentari e di tutti i dirigenti pubblici nominati dai politici o eletti dal popolo, ed adeguarli alla media degli stipendi europei.

L’iniziativa è stata pubblicata, come richiesto dalla legge, sulla Gazzetta ufficiale n. 227 del 29.09.2011 e da quel giorno è iniziata la raccolta di firme che si concluderà entro la metà di marzo 2012.
La raccolta firme viene effettuata tramite appositi moduli vidimati depositati negli uffici elettorali dei comuni italiani che aderiscono all'iniziativa (l’elenco aggiornato in tempo reale dei comuni nei quali è già possibile andare a firmare lo trovate sul sito http://www.leggentrp.it/comuni.php)

Il Comune di Candiolo ha aderito all’iniziativa ed è possibile votare presso l’ufficio anagrafe dal lunedi al venerdi 8.30-12.30 mercoledi 8.30-12.30 14-15 sabato 8.30-12 Uff. Anagrafe.

Appello alla firma
L’iniziativa è completamente autofinanziata dai promotori e dagli aderenti quindi la diffusione dei moduli potrà essere non omogenea, eventuali segnalazioni di comuni sprovvisti di moduli potranno essere  effettuate direttamente nel gruppo facebook  http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/ o all’indirizzo di posta elettronica legge.ntrp@gmail.com  50.000 firme sono il minimo richiesto dalla legge per la presentazione della proposta, 80.000 sono il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali.

Una firma non costa molto, continuare a restare indifferenti costa molto di più. 

Andate a firmare e non fatelo da soli.

Proposta di legge
ART.1 
I Parlamentari italiani eletti al Senato della Repubblica, alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio, i Ministri, i Consiglieri e gli Assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle Regioni, i Presidenti delle Province, i Sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica ed equiparati, non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'Unione Europea, più della media aritmetica europea degli eletti degli altri Paesi dell'Unione per incarichi equivalenti.

Nessun commento:

Posta un commento