venerdì 3 febbraio 2012

Raddoppio Torino-Pinerolo: l'ira della borgata Santa Maria a Moncalieri

Di seguito un articolo pubblicato sul giornale “La Stampa”. L’oggetto è il raddoppio della linea ferroviaria Torino-Pinerolo. Lo riporto solo per mettere in evidenza  come si comporta un’amministrazione che mette al primo posto le esigenze dei cittadini.

Il progetto proposto, oltre a dividere Candiolo in due parti (collegati con un sottopasso veicolare in via Europa ed un sottopasso pedonale adiacente alla scuola materna), prevede un sovrappasso in contrada Santa Maria a Moncalieri. Un sovrappasso che indubbiamente crea disagio e disservizi agli abitanti della Borgata. In loro soccorso si è schierata tutta la maggioranza di Moncalieri.


Noi a Candiolo non abbiamo questa fortuna. La nostra maggioranza non sostiene l’interramento  per dare al nostro paese servizi, vivibilità, valore e bellezza  ma viceversa ritiene accettabile la costruzione di un muro fonoassorbente di due metri e mezzo e lasciare 120 famiglie completamente priva di servizi di base e di sicurezza e controllo urbano.

Gli  abitanti di Santa Maria e gli amministratori di Moncalieri hanno ragione: non si fanno le infrastrutture a danno del territorio e della vivibilità della zone adiacenti. Non si fanno le infrastrutture senza pensare ai danni che si arrecano nell’immediato e nel futuro ad una comunità.
La linea ferroviaria a Moncalieri, come Nichelino e come Candiolo deve essere interrata. In questo modo si libera il territorio a beneficio dei cittadini, della bellezza del paesaggio, della sicurezza e dello sviluppo dei servizi.

Il mio augurio per Candiolo e per i candiolesi è che la maggioranza a Candiolo si renda conto dell’errore che sta commettendo e si aggiunga a Moncalieri nel chiedere la revisione del progetto dare legittimi benefici a tutti i residenti nelle zone adiacenti senza sacrificare ulteriormente il territorio. Il mio augurio è che la maggioranza di Candiolo metta finalmente al primo posto i cittadini e chieda ciò che è logico: l’interramento con copertura della linea ferroviaria a Candiolo e Moncalieri come a Nichelino.

--------------------
L'ira di Santa Maria "Non farete mai il viadotto-mostro"

L'opera faraonica di Italfer, secondo le carte, dovrebbe partire da strada delle Finanze, al confine tra Moncalieri e Nichelino

Moncalieri, la frazione si ribella al cavalcaferrovia
GIUSEPPE LEGATO

Quel mostro non lo vogliamo». In borgata Santa Maria, a Moncalieri, è rivolta contro il viadotto lungo 500 metri previsto nel progetto preliminare di interramento della ferrovia Torino Pinerolo. Un'opera faraonica che - secondo le carte - dovrebbe partire da strada delle Finanze, al confine tra Moncalieri e Nichelino (dove il passaggio a livello odierno verrà chiuso), e planare proprio in via Saluzzo nel cuore della borgata popolare.

Antonino Ioculano, presidente del comitato di Santa Maria spiega: «Siamo stati già penalizzati, nel tempo, da tutta una serie di scelte urbanistiche. Negli ultimi anni le cose sono migliorate, si è avviato un percorso virtuoso di valorizzazione del nostro borgo. Non si capisce davvero come si possa concepire un'opera cosi impattante». La discussione attorno al futuribile cantiere è iniziata ieri sera a Moncalieri con una prima commissione sul tema. Tutto è da decidere, ma i rendering restituiscono l'immagine di un colosso di cemento e asfalto: «È inaccettabile - spiega Luisa Vetrella presidente dell'associazione “Il Mondo” anche perché l'opera sorgerebbe proprio a ridosso del complesso scolastico - materne, elementari e medie - e avrebbe un impatto devastante anche sulla salute dei bambini».

Il progetto, che sta già alimentando le prime discussioni politiche tra i partiti di maggioranza e minoranza, è contestato anche per l'assenza di dialogo con la cittadinanza: «Nessuno, tanto meno Italferr, la direzione regionale trasporti - dice Ioculano - può pensare di imporre infrastrutture di questa portata ai cittadini di Santa Maria senza un dialogo preventivo, costruttivo. Crediamo e speriamo che l'amministrazione sostenga la nostra battaglia con atti politici forti».

Ciò che emerge dagli uffici comunali è una sfilza di osservazioni. A partire dalla compatibilità del progetto del viadotto con il piano regolatore di Moncalieri. «Non c'è congruenza con la viabilità che abbiamo stabilito negli anni spiega l'assessore all'urbanistica Marcello Concas - e possiamo aggiungere che per realizzarlo sarà necessaria una variante che solo noi possiamo attuare». Nei giorni scorsi dagli uffici di Concas è partita una lettera diretta ai proponenti per chiedere una sorta di sospensione all'iter progettuale: «abbiamo bisogno di tempo - spiega l'assessore per fare valutazioni tecniche, ma anche politiche».

Non solo. Le lamentele dei cittadini sono state raccolte subito dall'amministrazione: «Negli ultimi decenni su Santa Maria è stato fatto un lungo lavoro di riqualificazione ambientale e urbanistica che ha comportato anche l'ottenimento e la spesa di fondi pubblici. Francamente - dice Concas - anche qui emerge un'incongruenza: c'è un cavalcaferrovia che va a sbattere contro un fabbricato in costruzione (Piano esecutivo di recupero dell'ex consorzio agrario di via Juglaris) a sua volta utile a risollevare il contesto di Santa Maria e termina esattamente a pochi metri dalle scuole».

Una mezza bocciatura, insomma, che rischia di compromettere seriamente l'iter di un progetto, atteso da anni a Nichelino.

Nessun commento:

Posta un commento